Regia di Andrzej Wajda vedi scheda film
Wajda, come al solito, ha girato un bel film. E l'ha fatto su argomenti scottanti, su ferite aperte, su questioni che ancora oggi suscitano polemiche. Il regista non si schiera dalla parte di nessuna delle due dittature che allora si volevano spartire il mondo (con la Polonia) neanche fosse una torta, ma bensì dalla parte del martoriato popolo polacco. I nazisti stavano mettendo a ferro e fuoco una parte del paese, e i sovietici l'altra: tra la deportazione e la morte nei lager dei professori universitari e di molti altri, e il massacro di tutti gli ufficiali dell'esercito polacco non passa molta differenza. Forse è proprio il punto di vista del regista ad aver disturbato diversi spettatori, che sono stati forse inconsciamente depistati da esso, e portati a trovare al film difetti che secondo me non ha (troppo melodrammatico, fiacco, dispersivo, ecc.). Io non credo lo sia affatto. Trovo anzi buona la rappresentazione dei vari personaggi e delle situazioni, compreso il dilemma davanti al quale molti si trovarono a guerra finita: sottoscrivere le menzogne ufficiali e vivere tranquilli, oppure schierarsi dalla parte della verità e pagarla cara. Due episodi che mi hanno colpito è quello dell'ufficiale che difende la menzogna sui fatti di Katyn, motiva il suo atteggiamento, ma poi precipita in una tremenda angoscia a causa del senso di colpa; indimenticabile anche il ragazzo che strappa i manifesti dei sovietici e poi viene inseguito dai militari. Il finale è fortissimo e indimenticabile.
Segnalo anche la ricostruzione storica e scenografica molto accurata, finanche nell'ambientazione nelle varie stagioni, col paesaggio che muta.
La recitazione e lo stile non hanno niente del facile spettacolo hollywoodiano, ma hanno una forza e una sincerità di grande impatto, che trae origine anche dalla recitazione realistica e non sopra le righe dei molti attori.
E' un film che ha goduto di poca fortuna in Italia, anche perché è stato distribuito pochissimo. Non si sa se il motivo fosse la volontà di evitare polemiche o un boicottaggio vero e proprio. Tuttavia è un'opera da far conoscere, che ora in televisione può prendersi la sua rivincita. E' una pellicola che ribadisce che la verità ha le gambe lunghe e prima o poi viene dissotterrata, anche se era stata accuratamente sepolta.
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