Regia di Charles Chaplin vedi scheda film
Guardando per l'ennesima volta questo film, viene spontaneo domandarsi cosa sia a rendere un uomo (Chaplin) un genio e cosa a fare di un film (questo) un classico. La risposta non è per niente semplice e, considerato che a distanza di più di ottanta anni si continua a ridere a crepapelle e a commuoversi di fronte alle stesse scene di sempre, conviene arrendersi e godere di quei momenti in cui riluce più luminoso il lampo del genio.
E forse è proprio l'alternanza di riusciti momenti comici con altri commoventi e quasi mai patetici la carta vincente di Luci della città. Se poi dovessi isolare un paio di sequenze da inserire in una personale antologia del cinema, mi rivolgerei indubbiamente a quella ambientata nel night club e a tutta la parte dedicata alla parentesi pugilistica, che è composta da una minuziosa congerie di gag comiche (nello spogliatoio) e da un fantasmagorico balletto ad orologeria (il match sul ring).
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta