Regia di Peter Docter, Bob Peterson vedi scheda film
Rimasto vedovo e diventato insofferente alla pressante colata di cemento che gli gravita intorno, il signor Fredricksen aggancia la sua casa a migliaia di palloncini e vola verso le Cascate Paradiso, dove la sua amatissima moglie avrebbe voluto andare senza mai riuscirci. "A bordo" con lui c'è un giovane boyscout obeso con gli occhi a mandorla, finito in volo per il caparbio tentativo di assicurarsi la medaglietta mancante per l'aiuto fornito a un anziano. Arrivati quasi a destinazione, i due si imbattono in un esploratore nazistoide che era stato l'eroe d'infanzia del signor Fredricksen e che ora vive isolato dal mondo all'interno di un dirigibile e al comando di un esercito di cani, determinatissimo ad acciuffare un chimerico uccello alto 5 metri.
Otto anni dopo Monsters & Co., la Pixar riporta Pete Docter in cabina di regia, affiancandogli Bob Peterson. Sarà che due cervelli in certi casi sono troppi, ma - nonostante la consueta, impeccabile animazione delle produzione Pixar - il film ha una prima parte molto suggestiva e poetica e una seconda convulsa e a tratti pretestuosa. Come già ne Gli incredibili, Cars, Ratatouille e Wall-e, sembra che l'attitudine della Pixar stia diventando quella di strafare sul piano delle immagini lasciando progressivamente sulle quinte la coerenza e la fluidità del plot narrativo. Davanti a tanta meraviglia di invenzioni visive, al gusto delle molte citazioni cinematografiche (da Gran Torino alla fisionomica di Spencer Tracy), e ai richiami alla poetica di Jules Verne in fondo si tratta solo di un piccolo neo.
Ottimo il doppiaggio italiano, affidato alle voci di Giancarlo Giannini, Arnoldo Foà e Neri Marcorè.
Premio Oscar 2010 come miglior film d'animazione.
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