Regia di Peter Docter, Bob Peterson vedi scheda film
Squirrel!
E' il 10° lungometraggio Pixar [ ecchissenefrega dei numeri, specialmente di quelli a base dieci "solo" perchè i Chordata, di cui l'homo s. sapiens n'è il vertice con-temporaneo, per lo più dieci dita hanno ( i Simpson a base otto hanno tabelline più semplici, ma la Pixar di solito non lesina sui mignoli ) e con quelle contano e si grattano ] e penso si situi a mezza via tra i capolavori anni '00 e gli ottimi esordi anni '90-placidi riassestamenti di anni '10 : è una pellicola (pellicola!?) "minore" (minore!?) come cars 1/2 e ratatouille ( gl'insetti-maggiolini, la madeleine pozzo gravitazionale portale S/T ), e ovviamente tecnicamente migliore di toy story 1/2 e a bug's life [ l'inizio di tutto e verso l'infinito e oltre, una natura miyazakiana con il dolly (finale) più commovente ( è il Nostro giardino, gente : è il nostro mare, sono i nostri figli, altro che NIMBY ) dai tempi di c'era una volta il west-giù la testa e fino a the pianist ], e forse è un'opera non compiutamente sviluppata e risolta ( un principio di accomodamento, di compromesso, che però frutterà uno splendido ToyStory3 ) : ma i primi 20 minuti ( 2' : cinegiornale in b/n alla king kong + howard hughes -- + -- 8' : vita di Carl ed Ellie -- + -- 10' : vita di Carl senza più Ellie ) assolvono magnificamente al compito d'essere Cinema Animato...restituirci in qualche modo la Realtà [ la routine post-collasso/esodo umano di Wall-E ( e in un qualche certo modo anche di Cars, nel senso della Sostituzione dell'Umanità ), quella famigliare di the Incredibles, quella lavorativa/altra di Monsters, Inc., quella del reef di Finding Nemo ] raggiungendo lo scopo anche fino in cima agli altopiani tepui, con un'esattezza ecologica herzoghiana; poi la conclusione prende strade un poco random, un po' retoriche, ma la morale è immensa e non annacquata : non si smette, mai, d'imparare ad amare. E sui titoli di coda, come sempre ben utilizzati dando loro Funzione ( come j.demme o Ice Age ), la storia prosegue.
E' un film che comunque ti rimane dentro ancora dopo che gli occhi si sono riadattati alla luce del giorno o dei neon/dell'incandescenza, dopo che gli occhi si sono riposati nel sonno o in tutto quell'altro da fare-lavorare-consumare : come l'immagine superstite-latente della scritta UP che appare stagliandosi ritagliata in rilievo traslucente nel cielo durante il prologo e scomparendo lascia un fantasma sulle retine.
Carl con Ellie sono un po' come Spencer Tracy ( rilevato da molti ) e una Katharine Hepburn dianekeatonizzata ( about schmidt (l.begley)- elegy (p.roth) ), mentre con l'irruzione di Russel il protagonista diventa un po' Walter Matthau ( rilevato da alcuni ) : invece, da solo in casa, durante il limbo tra l'addio e la ripartenza, ricorda l'Ernest Borgnine dell'episodio diretto da Sean Penn in 11'09''01 ( rilevato da me (soltanto?) ).
Se Finding Nemo ( che è IL capolavoro pixar, con buona pace del podio composto da monsters inc. e wall-e ) ha spostato il Limite del concetto di Acqua da H2O a N-pixel, qui c'è un Riflesso del televisore sulle lenti e negli occhi di Carl: "Troppo!".
- Dica al suo capo...
- Hei tu, con quel vestito! Si, tu! Fatti un bagno, hippy!
- ...che potrà avere la nostra casa.
- Davvero?
- Quando sarò morto!
- Questo lo prendo come un "forse"...!
PS. Quando Carl consegna la valigia agl'infermieri del "TSO"... non sarebbe partito se non fossero [ ché... dopo la tempesta ( la vita è - anche - sogno ) s'ingeneri una possibile esperienza-mondo alternativo/parallelo, un chiasmo d'altrove in dialogo con Miyazaki e "proseguendo" Gran Torino, "o" ancora prima : il sogno-desiderio ( dopo aver considerato la propria vita ) d'involarsi dal selciato? ] venuti effettivamente a prenderlo?
Il lutto che l'infanzia c'insegna a elaborare...
Squirrel!
* * * * (¼) - 8.125
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