Regia di Harmony Korine vedi scheda film
Un film antiamericano con il finale più americano possibile: il protagonista che ci viene a raccontare la lezione che oggi ha imparato. Al di là delle perplessità sulla conclusione 'moraleggiante', queso Mister lonely è davvero un gran bel lavoro, lontano anni luce dagli standard hollywoodiani e anzi in aperta polemica, come tutto il cinema di Korine d'altronde, con lo show business, la produzione seriale di miti, l'inganno dei media e l'immane trappola del consumismo che caratterizzano la società (non solo) statunitense. Scritto dal regista insieme al fratello Avi, questo racconto è una parabola sulla ricerca di una propria identità in un mondo caotico, dispersivo, massificante come quello odierno, in cui ciascuno è, per piacere o per forza, spinto a essere 'come' qualcun altro; il paradosso di fondo sta nella considerazione che oggi il 'mito' (la star, il divo/la diva, il personaggio pubblico) è talmente invidiato da essere continuamente imitato o persino riprodotto fin negli atteggiamenti più quotidiani, il che comporta che la reale diversità si ritrovi nella 'normalità', nel passare inosservati. L'attacco polemico contro la cieca fede nel mito si ripresenta in maniera ben più drastica nell'episodio delle suore paracadutiste (scenetta grottesca di fortissimo impatto), talmente convinte dell'esistenza del miracolo da suicidarsi in gruppo, senza opporre alcuna resistenza neppure intellettuale (il libero arbitrio cancellato dalla fede). Probabilmente il miglior lavoro di Korine, eccessivo - ma era quella in effetti la sua forza - nell'esordio di Gummo, meno ispirato e pure un po' ripetitivo nel seguente Julien donkey-boy e qui finalmente in grado di consegnarci un'opera di ampio respiro in cui alla trama compiuta si accompagna una riflessione tutt'altro che superficiale sui nostri giorni. Nel cast ci sono particine per Anita Pallenberg (la regina d'Inghilterra!) e Werner Herzog, grande estimatore di Korine, mentre la coppia di protagonisti è formata da Diego Luna (già visto in The terminal di Spielberg, 2004) e Samantha Morton (Minority report, ancora Spielberg, 2002, o The libertine, Dunmore, 2004). 7/10.
Parigi. Un sosia di Michael Jackson incontra una sosia di Marylin; la donna lo invita in Scozia, nella comune dove lei vive con il marito (sosia di Charlie Chaplin) e amici sosia di Lincoln, del Papa, di Sammy Davis jr. e altri ancora. La vita della comune viene però presto turbata da una grave malattia delle pecore, a seguito della quale gli eventi precipitano.
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