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The Reader. A voce alta

Regia di Stephen Daldry vedi scheda film

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La recensione su The Reader. A voce alta

di supadany
8 stelle

VOTO : 7.

Un film doloroso, che gioca su diversi fronti che concorrono a costruire una storia (soprattutto privata tra i personaggi, ma anche attenta allo sfondo destinato alla storia di una Germania per sempre segnata) a tratti appassionante e tragica.

Tutto ha inizio con una relazione passionale tra un giovanissimo ragazzo ed una donna matura, alla quale, dopo l’iniziazione sessuale, cominciò a leggere dei libri (e gli indizi fanno subito capire il motivo).

Storia impossibile data la differenza d’età, destinata a tramontare così come era nata.

Salto temporale ed i due tornano a sfiorarsi, durante un processo per crimini nazisti che la donna subirà, mentre il ragazzo, seguendo un corso universitario, sarà spettatore, tormentato, anche perché con la sentenza (ergastolo) lui stesso si sentirà portatore di un segreto celato.

La prima fase, per quanto ben confezionata, non mi ha trasmesso quel trasporto emotivo che mi sarei immaginato.

Comunque rimane coraggiosa ed abbastanza efficace.

La seconda, quella processuale, l’ho trovata forse un po’ di maniera, ma estremamente valida nella sua capacità di fotografare le colpe di una nazione e le lezioni tenute dal docente interpretato da Bruno Ganz, aiutano a comprendere il punto di vista adottato.

Fino a che punto le responsabilità sono attribuibili al singolo individuo e quante invece sono le colpe della società che lo indottrina?

A seguire una lunga, ma scorrevolissima ed avvolgente quanto emozionante, parte finale, con gli anni che passano e tanti risvolti, che per ovvi motivi non mi metto a citare, ma che completeranno il percorso del rapporto uomo donna fino all’ultima scena, come raramente capita.

Probabilmente in questo frangente non manca un po’ di retorica, ma comunque la stessa era anche quasi inevitabile per poter chiudere il cerchio dell’amplia vicenda (ed in fondo ci sta anche bene).

Cerchio chiuso con successo anche per la bravura degli interpreti.

Soprattutto la Winslet è notevole nel trasmettere l’orgoglio del suo personaggio, disposto a tutto pur di non ammettere le sue manchevolezze d’istruzione, ma anche segnato da un doloroso passato che non si può più sistemare e tanto meno cancellare dalla memoria.

Bello, decisamente bello, anche se perfettibile.

Su Stephen Daldry

VOTO : 7.
Cucisce una forte storia di passione che copre quarant'anni della vita dei personaggi e di una nazione.
Non era un lavoro facile e nei diversi metri narrativi utilizzati, spesso riesce a risultare convincente anche se in modo diverso.

Su Kate Winslet

VOTO : 8.
Possiamo dirlo? Credo di sì, è davvero bravissima in un ruolo complicato, alle prese con un personaggio forte, addolorato, abbandonato ed orgoglioso.

Su Ralph Fiennes

VOTO : 7.
Sempre molto bravo, anche se il suo personaggio copre solo la parte finale della pellicola.

Su Bruno Ganz

VOTO : 6/7.
Sempre una garanzia, orgoglio italiano nel mondo

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