Regia di Stephen Daldry vedi scheda film
Il britannico Stephen Daldry, già autore di film di successo come Billy Elliott e The hours, non è propriamente un grande regista, piuttosto un artigiano competente ma un pò impersonale. Questa impressione è confermata da The reader, adattamento di un bestseller internazionale dello scrittore tedesco Bernard Schlink, che probabilmente sarebbe risultato più efficace nelle mani di un regista tedesco. Il tema centrale, più che l'Olocausto in sè, è quello delle colpe di una nazione che deve sopportare il pesante fardello di un passato sanguinoso, e degli oscuri riflessi che queste colpe vanno a gettare sulla vita della gente comune. Si ha l'impressione che il tema sia trattato con serietà e con il giusto approfondimento nella sceneggiatura di David Hare (anche se nutro qualche dubbio sulla complessa struttura temporale, un pò troppo arzigogolata), ma che la regia sia in più luoghi soltanto illustrativa, incapace di incidere appieno soprattutto nella parte che descrive l'educazione sentimentale del giovane Michael con la matura Hanna. E anche la parte finale lascia una certa impressione di freddezza, di un compito svolto in maniera diligente e professionale, ma a cui manca un qualcosa per decollare. Siamo nella "qualità media" hollywoodiana, in quei film privi di una forte impronta autoriale ma che compensano con la perizia dei vari contributi tecnici e la buona resa del cast. Kate Winslet dà qui una delle prove mature del suo talento e rende bene l'ambiguità del personaggio, tanto da meritare quell'Oscar che finora le era sempre stato negato; il giovane tedesco David Kross regge benissimo il confronto ed è il vero protagonista della pellicola, mentre la presenza di Ralph Fiennes resta un pò sacrificata. Prodotto dai registi premio Oscar Sydney Pollack e Anthony Minghella, nel frattempo scomparsi e a cui il film è dedicato.
VOTO 7
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