Regia di Stephen Daldry vedi scheda film
Delitto e castigo in un interno berlinese.Michael,ragazzo di 15 anni,sta male,si rifugia nel cortile di un palazzo abbastanza fatiscente e viene soccorso da una donna non più giovanissima che lo soccorre e lo riporta a casa.Dopo 3 mesi,rimessosi da una fastidiosa scarlattina il giovane torna a trovare la donna per ringraziarla e ,galeotto fu il carbone,in men che non si dica si ritrovano a cercare di fare l'amore(lui non è molto pratico ma impara molto velocemente).Lei è Hanna,bigliettaia di tram,una donna che sembra aver visto tempi migliori,ancora bella ma sul punto di sfiorire,che sembra portare sempre una sorta di corazza protettiva,come se del mondo ne avesse visto abbastanza.Perchè Hanna è sola,vive in un tugurio arredato in povertà,anche se dai suoi modi bruschi e decisi non sembra patire più di tanto.Michael invece ha una famiglia alle spalle ma non sta meglio di Hanna ,sembra un corpo estraneo,un semplice convitato in più ai riti tradizionalmente borghesi della colazione e del pranzo.E sacrifica le amicizie,nonchè una possibile relazione con una sua coetanea che gli fa il filo,proprio per stare con quella donna che potrebbe essere sua madre.Storia d'amore?Il quindicenne in preda al delirio ormonale parla d'amore,quasi idealizzando quella donna che giace tra le sue braccia.Lei no,si limita ad annuire quando lui le rivolge la domanda fatidica sul suo amore:ma annuire semplicemtne non è come dirlo.L'impressione è che sia un semplice incontro di due solitudini,una relazione quasi animalesca all'inizio,prigioniera della sua fisicità contro le convenzioni sociali,non sanno nemmeno l'uno il nome dell'altra.Poi gli incontri diventano più complicati da una sorta di do ut des:lei è affascinata da lui che gli cita Orazio,che gli legge in greco antico,è affascinata dalle opere letterarie che lui gli comincia a leggere ,mette da parte quella corazza di cui è sempre munita,un esoscheletro che la protegge da quello che è il mondo reale e si rifugia in un mondo di fantasie scritte da altri.Prima la lettura poi il sesso ,uno scambio che ricorda molto l'amore un tanto al tasto descritto nel bellissimo Lezioni di Piano di Jane Campion.La loro comunicazione invece è azzerata,anche se fanno una vacanza insieme di due giorni in bicicletta i rispettivi mondi non combaciano,c'è sempre quella ritrosia che non permette di abbandonarsi definitivamente al sentimento.I mondi artificiali creati dai vari scrittori senbrano come frapporsi tra loro perchè catalizzano l'interesse di lei.Fino a che lei sparisce improvvisamente.Dopo 8 anni Michael ora studente di legge la ritrova,la riconosce tra le imputate di un orrendo crimine nazista.E nonostante lui conosca notizie che la scagionerebbero,tace,vorrebbe andare a parlare con lei ma desiste in preda a chissà quale timidezza o peggio.E qui c'è il primo dilemma che pone il film:quello tra etica e giustizia.E'etico tacere di informazioni che scagionerebbero una persona che si sa comunque aver commesso crimini odiosissimi contro l'umanità?A sentire il professore di Michael che tira in ballo la ragione di Stato,sembrerebbe di si.Ed allora che uso si deve fare della verità?E'lecito dirla sempre oppure si può tacere per motivazioni alte e particolari?E qui ,questo versante politico del film convince di meno,non ha lo spessore e l'urgenza che uno si aspetterebbe.In fondo è come lavare la propria coscienza con l'applicazione di una legge del taglione modernizzata.E Michael è afasico,non riesce a progredire da questo stato catatonico e sembra dimenticare.Ma qualcosa dentro lo corrode:un impeto di buon samaritanesimo,un cercare una compensazione,comincia a registrare molte delle letture che aveva fatto e lei comincia ad impegnarsi per curare il problema che l'ha sempre fatta vergognare:l'analfabetismo.Fino all'ultimo incontro una settimana prima che lei esca dal carcere:lui avvocato di successo ma con un divorzio alle spalle e una figlia grande,lei definitivamente sfiorita ma con uno sguardo penetrante come all'inizio.Ma anche nella loro immutabilità non sono gli stessi e guardarsi negli occhi o sfiorarsi appena le mani diventa un sacrificio emotivo enorme,un peso quasi insopportabile.E lei decide nel modo più drastico di non uscire mai da quel carcere,è come consapevole che il mondo è cambiato ad una velocità inimmaginabile mentre lei è rimasta,ferma,monolitica nella sua essenza,un automa abituato a fare meccanicamente un lavoro,capace di entrare nelle SS come sorvegliante,credendo che era un lavoro come un altro,macchiandosi di crimini anche al di là della sua comprensione.Daldry ci propone un film con una confezione hollywoodiana a 24 carati,con una fotografia da urlo(realizzata da Menges e Deakins),con una narrazione a piani temporali sfalsati che richiede un minimo d'impegno da parte dello spettatore.Ci regala una prima parte molto convincente,pressante,con un sentimento soffocato dall'incomunicabilità,cesellando due perosnaggi di notevole spessore.Poi si perde un po'nel lato politico della vicenda che dovrebbe aggiungere ancor di più spinose questioni morali ma che scivolano via in modo poco cristallino e anche la chiosa finale di Michael che va a trovare la superstite ebrea ha un sapore moralistico abbastanza stucchevole e pleonastico.Ma non inficiano il valore di alcune notevoli pagine di cinema che questo film ci regala.I tre attori principali sono notevoli nei rispettivi ruoli:il giovane David Kross è molto convincente,Fiennes disegna la sua parte con estrema sensibilità ricordando un po'la tecnica di sottrazione di Hopkins in Quel che resta del giorno.La Winslet è la presenza magnetica:un corpo e uno sguardo che non risentono del passare degli anni.Lei è molto brava ,non so se meritasse l'Oscar per questa prova:di sicuro se non era per questo film meritava molto anche per Revolutionary Road.Infine una notazione su alcune incongruenze:visto che stiamo a Berlino perchè il giovane Michael ,scrive una poesia ad Hanna in inglese,le legge libri in inglese?E perchè lei,sempre nella germania di cui sopra impara a scrivere e leggere in inglese e non nella lingua madre?Non si poteva prestare un po'più d'attenzione?
ok
non male
boh
ok
il giovane Michael è assai convincente
non male
un cameo autoreferenziale
non male
disegna la sua parte con sensibilità
molto brava con uno sguardo che sembra frugare nelle pieghe dell'anima
ci regala alcune pagine notevoli anche se non tutto è a fuoco
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