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The Reader. A voce alta

Regia di Stephen Daldry vedi scheda film

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La recensione su The Reader. A voce alta

di nickoftime
8 stelle

Il corpo e la voce: il primo morbido e voluttuoso lo ha prestato Kate Winslet alla sua prtagonista , una donna la cui durezza del volto e la laconicita' delle parole entra in contrasto con la generosita' delle sue forme; la seconda appartiene al giovane amante che prima di amarla gli legge quelle pagine di letteratura che ella agogna piu' di ogni altra cosa. Una passione segreta che nasce come desiderio di completarsi attraverso l'altro e poi diventa qualcos'altro: il film su questo punto si mantiene reticente fino all'ultimo ed anche quando il tema dell'olocausto irrompe a spezzare la trama della narrazione catapultandoci nei suoi orrori, rimangono i dubbi sulla natura di un amore che sfiora l'assoluto e poi deraglia sotto il peso di un passato che ne lei, inconsapevole aguzzina, ne lui amante abbandonato possono dimenticare. Quello che risulta interessante oltre al rapporto vittima/carnefice, riproposto sia sul piano privato ,dalla relazione dei due protagonisti, che su quello pubblico, dal resoconto che emerge nella fase centrale del film, durante le sequenze del processo, risiede sopratuttto nella mancanza di spiegazioni ed ancor piu' nella banalita' delle motivazione addotte dal personaggio della Winslet per giustificare il suo operato: la conferma delle insondabili radici del male si infrange sulla purezza dell'amore privandolo per sempre del suo naturale slancio. La mancanza di catarsi, suggellata dal mancato pentimento della protagonista, che alla fine di un esistenza isolata e miserabile, continua ad accontentarsi dell'antico rituale che il disilluso amante nuovamente le regala, conclude una vicenda che neanche il sottofinale conciliatorio rende meno triste. Una condizione che la cinematografia di Daldry trasmette attraverso colori esangui, riprese statiche ed un lavoro di sottrazione soprattutto nei dialoghi (quasi un paradosso per un opera che e' intrinseca alla comunicazione verbale), affidandosi ad una narrazione di atmosfera e di non detti. Kate Winslet, perfetta nel combinare le contraddizioni di una carnalita' angelica ed insieme infernale, e' efficace nell'evitare inopportune (per il tono dimesso del film) pericolose monopolizzazioni e rende credibile la mancanza di senso vissuta dal suo personaggio. Per il resto si tratta di ordinaria amministrazione a partire da ralph Fiennes nell'eterno ruolo del romantico perdente, la solita faccia sbiadita ma nell'occasione tremendamente efficace, a Bruno Ganz, da qualche tempo abituatosi a prestare la sua faccia a produzioni che assicurano una buona vecchiaia. The Reader e' un film girato in continuita' con le precedenti opere di un regista che ricerca la verita attraverso la caratterizzazione dei personaggi verso i quali fa convergere il resto della sua arte. Il suo cinema e' silenzioso, costruito su pochi segni ricorrenti (la presenza dell'acqua come elemento catartico, il profilo di un viso in penombra, la natura ambigua dell'amore, ua forte sensibilita' femminile) eppure tremendamente capace di entrare sotto pelle e di restarvi per un bel pezzo. Con meno forza ed anche bellezza di "The Hours" anche questo "The Reader " riesce a compiere l'impresa.

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