Regia di Glenn Ficarra, John Requa vedi scheda film
Per dare vita ad una storia assurda, difficilmente credibile anche alla lettura dell’ormai immarcescibile espressione “tratto da una storia vera”, ci voleva un concentrato di elementi ben frullato e soprattutto così limpido da risultare inattaccabile. A conti fatti, la vorticosa – e talora sgradevole – storia di questo geniale truffatore, Robin Hood che truffa non solo per il gusto di truffare ma anche per fare felici le persone che ha a cuore, risente di due anomalie fondamentali: la fragilità di una regia che da una parte non riesce a stare dietro ad una storia che vive di se stessa, che s’attorciglia, si confonde, si contraddice e si rincorre, e dall’altra non assume un tono coerente con l’intero film, non sapendo scegliere tra la commedia romantica e il dramma tragico (e alla fine sono entrambi presenti nella pellicola); la totale interpretazione di Jim Carrey, che fagocita tutto e allo stesso tempo destabilizza per devastante bravura (non ci sono molti attori su piazza che sanno recitare una gamma così variegata di registri, passando con la naturalezza dei grandi dal comico al drammatico). Affianco all’assoluto Carrey, il dolce Ewan McGregor regala momenti di estrema delicatezza sentimentale. E sono così bravi da far passare in secondo piano il fatto che si tratti di una storia d’amore omosessuale, evento che sembra essere l’unica colonna di certi mediocri film (così, tanto per moda). Film buttato lì, affidato alla coppia d’attori, senza troppi problemi. Prefinale spiazzante, finanche odioso.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta