Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
Girato in una malinconica Napoli autunnale, l’unico poliziesco diretto da Fulci (autore, insieme a Ettore Sanzò, Gianni De Chiara e Giorgio Mariuzzo, anche della sceneggiatura) è un po’ stereotipato nel finale, in cui rende una sorta di omaggio alla vecchia camorra. Un difetto che si finisce col perdonare, perché la storia è avvincente e viene raccontata con un ritmo serrato, attraverso alcune sequenze di alta scuola (in particolare quelle della solfatara e della retata nei bassifondi) e una buona dose di violenza, di cui sono vittime soprattutto le donne. Non mancano implicazioni sociologiche (il crimine è considerato una inevitabile conseguenza della mancanza di lavoro) e qualche piacevole nudo gratuito. Buona, nel complesso, la prova degli attori (da segnalare un diabolico Saverio Marconi e Fabrizio Jovine ufficiale delle fiamme gialle) e bella lafotografia di Sergio Salvati.
Normale.
Quasi nulla. Forse solo il continuo distinguere tra criminali "buoni" e "cattivi".
Se la cava.
Tutto sommato meglio come cattivo che come poliziotto.
Brava.
Ottima prova, a maggior ragione per un regista che non si era mai cimentato con questo genere.
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