Regia di David S. Goyer vedi scheda film
Tra i vari film dell'orrore girati nel 2008 questo sicuramente è tra i più belli. La vicenda narra di una ragazza americana di origini ebraiche tormentata dal dybbuck di uno zio morto ad Auswitz durante la shoah. Come ho già detto in precedenza l'idea di attingere alla cultura ebraica è un'ottima idea, da fascino a tutta la vicenda. La trama è carina ed avvincente, in alcuni punti si prova puro terrore. Anche l'utilizzo della tematica dei gemelli, ricordando che nei campi di sterminio nazisti c'era un certo dottor Joseph Menghele che faceva esperimenti sui gemelli non è male. Il dybbuck in questo caso è un'anima che è stata a contatto con un male talmente grande da diventare impura e quindi indegna di entrare in paradiso. Quest'anima per purificarsi dovrà diventare il parassita di un'altra anima. Alla fine il dybbuck è il fantasma di un passato orribile che non potrà mai essere cancellato, un male che come un fiume carsico riemerge prima o poi. Il dybbuck potrebbe essere lo spettro del nazifascismo che di tanto in tanto deve rinascere, però gli serve qualcuno in grado d'ospitarlo, l'odio razziale che non muore mai, il male che riemerge ciclicamente. Ottima la scena dell'esorcismo ebraico con un Gary Oldman in ottima forma. Voto 10 e lode
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta