Regia di David S. Goyer vedi scheda film
David S. Goyer è il presunto esperto di supereroi a Hollywood, ma non c’è film cui abbia messo mano che valga la pena ricordare. E con l’horror non se la cava meglio. Prendete The Grudge. Spruzzateci sopra un po’ di The Changeling (quello di Peter Medak non di Eastwood). Poi condite con l’Esorcista e aggiungete un pizzico di Presagio. Ripassatelo al ricordo di qualche Clive Barker decente (i mostri di Hellraiser e Cabal) e avrete Il mai nato, titolo che potrebbe benissimo riassumere la condizione “ontologica” del film di Goyer. Certo, c’è un demone “ebreo” e la trovata di dubbio gusto di ambientare lo “spiegone” centrale ad Auschwitz a tenere tutto insieme. Quando però al momento dell’esorcismo Gary Oldman dà letteralmente fiato alle trombe, qualsiasi speranza di portare a casa qualche brivido crolla miseramente. Goyer prova a imprimere del ritmo alla vicenda del “dybbuk” che vuole rinascere nel corpo della discendente della sua prima vittima, ma il ritmo latita e non basta infarcire il film di sottotesti per evitare di distrarsi. Restano delle suggestive riprese a perpendicolo sulla città, ma non sono altro che citazioni dell’incipit di Candyman di Rose. Un vero film dell’orrore quello, e non un bignamino frustrato e frustrante come questo film mai nato.
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