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Ma come si può uccidere un bambino?

Regia di Narciso Ibáñez Serrador vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Ma come si può uccidere un bambino?

di undying
7 stelle

Feroce, politicamente scorretto (sul finale i bambini vengono picchiati a sangue, quando non fucilati), diretto con un senso del ritmo e della suspense da manuale. Anticipatore del fortunato (e ben peggiore) filone "Grano rosso sangue".

 

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Tom (Lewis Fiander) ed Evelyn (Prunella Ransome) sono una coppia inglese felicemente sposata con due piccoli figli. Evelyn è incinta per la terza volta quando i due decidono di visitare una piccola isola spagnola - Almazora, abitata da poche centinaia di persone -, raggiungibile in circa quattro ore di navigazione partendo da Benavis. Giunti a destinazione incrociano alcuni bambini, poi notano che qualcosa di insolito sta accadendo: il centro, assieme a ogni altra via del posto, sembra essere stato abbandonato. All'hotel prenotato non trovano personale e nessun altro adulto è presente nella zona. Evelyn vede finalmente, in lontananza, un anziano ma quando Tom si avvicina all'uomo diventa inerte testimone di una scena agghiacciante: una ragazzina lo aggredisce a bastonate, uccidendolo. Tom tenta in tutti i modi di nascondere il tragico fatto ad Evelyn ma non potrà evitare di finire sotto attacco da parte dei bambini, diventati violenti e aggressivi, apparentemente senza alcuna ragione, nei confronti degli adulti.

 

"Mentre le truppe russe stavano per giungere al campo di concentramento di Auschwitz, gli uomini delle SS mantennero un ritmo serrato per portare a termine l'esecuzione dei prigionieri e bruciarne i cadaveri. Non c'erano forni crematori sufficienti e pertanto i cadaveri venivano bruciati anche all'aria aperta. Per meglio identificarli, i prigionieri venivano tatuati. Alcuno di loro venivano usati in esperimenti che andavano dall'inoculazione di virus agli innesti di cellule cancerogene, ai trapianti. Per alcuni di questi esperimenti erano stati scelti molti bambini (segue filmato con un ragazzino che, dopo aver subìto la trapanazione del cranio, soffre di perdita irreversibile del controllo dei centri cerebrali, n.d.r.). Queste scene, filmate dagli stessi uomini delle SS, mostrano i prigionieri obbligati a trasportare alle fosse comuni i corpi dei loro compagni, dei loro amici, dei loro parenti. Il numero delle vittime era tale da rendere necessario l'uso dei bulldozer. Da documenti sequestrati, risulta che ad Auschwitz morirono circa 100.000 persone, 40.000 erano bambini al di sotto dei 14 anni. Al momento della loro liberazione, solo 2.385 bambini erano ancora vivi. Per la maggior parte soffrivano di tubercolosi o di anemia perniciosa per denutrizione e mancanza di cure mediche."

(Incipit con reali filmati di Auschwitz)

 

"Il mondo è impazzito e quelli che soffrono di più, sono i bambini."

 

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Ma come si può uccidere un bambino?: Lewis Fiander e Prunella Ransome 

 

Ispirato dal romanzo El juego de los niñoso (1976) di Juan José Plans, Ibáñez Serrador scrive - assieme allo stesso autore del racconto - una sceneggiatura feroce, politicamente scorretta (sul finale i bambini vengono picchiati a sangue, quando non fucilati) per poi sviluppare un film serrato, dotato di ritmo e suspense. Girato tra Sitges, Barcellona, Catalogna, Toledo, Castilla-La Mancha, Ma come si può uccidere un bambino? procura brividi alla luce del sole, sin dalle prime sequenze con il rinvenimento di un cadavere sulla costa di Benavis. Un incipit agghiacciante, costituito da filmati d'epoca, corredati da cori infantili, con evidenza degli orrori che seguono ogni conflitto (vittime bambini innocenti a mani alzate, con fucili puntati contro) che si ripetono costantemente in ogni guerra (dai campi di concentramento nazisti al conflitto indopakistano, dalla Corea al Vietnam, sino alla Nigeria: il maggior numero di vittime è sempre costituito da bambini), dà ragione dell'irrazionale comportamento tenuto dai piccoli sull'isola di Almazora. Un film che tiene con il fiato sospeso, opera di un regista che pur realizzando un piccolo gioiello, vedrà scipparsi la tematica da Stephen King quando, solo l'anno seguente (1977), scriverà Children of the Corn, romanzo più evasivo e meno impegnato, inferiore a quello di Juan José Plans, tuttavia capace di ispirare una serie mediocre ma di successo (avviata nel 1984 da Grano rosso sangue di Fritz Kiersch). Nel 2012 ne è stato fatto un fedele remake messicano (diretto da un regista russo), da noi inedito, intitolato Come Out and Play.

 

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Ma come si può uccidere un bambino?: scena 

 

Citazione 

 

Prima di raggiungere Almazora, Tom pone una domanda ad Evelyn, colpito dalla frase pronunciata a Benavis da un albergatore ("Il mondo è impazzito e quelli che soffrono di più, sono i bambini"): "Ti ricordi La dolce vita?", e rammenta l'episodio dell'uomo che uccide i suoi due piccoli figli. Replica Evelyn: "È un film italiano. Quel regista... come si chiama? Fellini: allora è chiaro, un fascista! Quelli sono i pazzi!" [1]

 

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Ma come si può uccidere un bambino?: scena 

 

Critica 

 

"Dopo sette anni lontano dal cinema, ¿Quién puede matar a un niño? (1976) costituì invece il peculiare e controverso canto del cigno di Narciso Ibáñez Serrador, che subito dopo rinunciò alla sua brevissima carriera come regista di lungometraggi, riciclandosi sul piccolo schermo. Questo film è uno stimolante esercizio di cinefilia sullo scabroso tema di un'isola mediterranea abitata da bambini assassini, enfatizzando il tono misterioso, intrigante e orrorifico. Anche se l'orrore si verifica sempre in piena luce esercitando una strana combinazione tra il clima, la sensazione di angoscia dei protagonisti e la complicità voyeur dello spettatore: un espediente preso da film come Gli uccelli o Lo squalo (Steven Spielberg, 1975), che in precedenza ne avevano dimostrato l'efficacia con risultati eccellenti. Inoltre, tra le righe emerge un messaggio macabro vicino al confine tra il politicamente corretto e la sopravvivenza radicale, che rompe con le cornici della logica quotidiana, creando un comportamento rivelatore nei bambini, i quali uccidono coloro che amano senza ragione né spiegazione alcuna che giustifichi il loro comportamento, una trovata che ritroviamo in Chi è l'altro? (Robert Mulligan, 1972). Non c'è da stupirsi che l'opera sia un energico survival sterminatore, con pennellate fantascientifiche, nello stile di Il villaggio dei dannati (Wolf Rilla, 1960), la cui influenza si nota nella telepatia che i bambini utilizzano per comunicare tra loro, incluso con i neonati. Comunque, il progetto iniziale spezza una lancia in favore dei minori: «Non parlo esattamente dei bambini maltrattati. Quel che credo è che ogni volta che accade qualcosa di grosso, guerre, carestie e così via, le prime vittime e in massa sono i bambini. Sono sempre le vittime degli adulti. E nel mio film accade qualcosa per cui proprio quei bambini decidono di difendersi dai loro nemici. Accade lo stesso con gli uccelli, anche se agli uccelli l'uomo non fa alcun danno, ma all'improvviso gli uccelli ci attaccano e non sappiamo perché. Ma qui c'è un motivo importante del perché i bambini attaccano inconsciamente: attaccano i nemici. Credo che noi non ci rendiamo conto di essere i carnefici dei bambini» (Sara Torres, intervista a Narciso Ibáñez Serrador in Cinema fantástico y de terror español. 1900-1983. Semana de Cinema Fantástico e de Terror de San Sebastián. San Sebastián, 1999). Così, Ibáñez Serrador, regista poderoso e di enorme eloquenza visiva, rompe le regole stabilite e compone una specie di ribellione omicida contro l'invasione e la globalizzazione, una battaglia tra campagna e città, tra le classi sociali, tra i livelli culturali, tra l'impulsivo e il cosciente, tra il razionale e l'irrazionale, tra il viscerale e il represso, addentrandosi in un terreno scabroso prosaico dove il male vince la partita con madre natura, provocando un disordine esistenziale. Inoltre, il regista attacca in maniera pesante la Chiesa come unità divina e casa di Dio, mostrando una serie di bambini che praticano giochi necrofili con il cadavere di una turista. In definitiva, come ben nota Angel Sala in Profanando el sueño de los muertos (Scifiworld. Pontevedra, 2010), così il regista evita un'artificiosa spiegazione irrazionale, mentre il comportamento cambia dal giorno alla notte senza spiegazioni puerili che distorcano o sviliscano il racconto. In chiara accordanza con questa tesi si pone l'esteso prologo del film, in chiave di docudrama sulle terribili carestie e guerre viste attraverso gli occhi di bambini innocenti. Immagini d'impatto, che però vengono rapidamente messe da parte dallo spettatore, il quale si immerge nella storia dimenticando che questo inizio è la radice di tutto e generando un iperrealismo straordinario. Egualmente, spiccano in questo film il fantastico uso della suspense, l'eccellente ambientazione, i macabri espedienti estetici e visivi, la sobrietà, la partitura avanguardistica di Waldo de los Ríos, la scenografia, la meravigliosa fotografia di Jos Luis Alcaine. Elementi che contribuirono alla fama conseguita dal film nel sottogenere del terrore infantile e al suo grande successo internazionale, che provocó una disparità di pareri: alcuni pensavano che quest'opera fantastica fosse una difesa del maoismo, altri la tacciavano di fascismo. Alla fine, era solo la medesima prospettiva di tanti altri film osservata però qui da un punto di vista decisamente differente."

(Diego Lopez e David Pizarro) [2]

 

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Ma come si può uccidere un bambino?: Manifesto edizione spagnola 

 

Visto censura [3]

 

In data 15 febbraio 1977, Ma come si può uccidere un bambino? ottiene regolare nulla osta (n. 69758) per la diffusione nelle sale cinematografiche "con il divieto ai minori degli anni 18, perchè la tematica di odio esasperato dei bambini verso gli adulti, anche se spiegata nelle premesse del film, di carattere storico, appare eccessiva per la particolare sensibilità dei predetti minori, tanto più che tale tematica si manifesta spesso con scene di efferata violenza."

 

Metri di pellicola accertati: 2800 (102'10" a 24 fps).

 

La copia disponibile su Amazon Prime Video, coincidente con quella del dvd NoShame, reintegra scene rimosse - pur se non indicato nel v.c. - dalla versione distribuita nelle sale.

 

Sinossi estratta dal verbale allegato al nulla osta - ATTENZIONE: SPOILER

 

"L'umanità è tormentata dalle guerre, dalla fame, dall'ingiustizia sociale e i bambini sembrano destinati a subirne le conseguenze peggiori. Sono ormai sei o sette generazioni che gli uomini non sanno come guidare i simili loro. L'azione del film si svolge su una piccola isola del Mediterraneo. Qui i bambini, come seguendo l'impulso di un mutamento genetico, eliminano tutti gli adulti, quasi un problema di difesa ecologica. Tom ed Evelyn sono andati in Spagna per le vacanze. Sempre affascinati dal colore spagnolo, non avevano mai potuto però intraprendere il viaggio. Finalmente, anche se ormai genitori di due bambini già cresciuti e lei incinta di un terzo, vedono avverarsi il loro sogno. La loro destinazione è un villaggio sulla costa, che tuttavia trovano troppo rumoroso e affollato. Affittano una barca che li porta ad una isola; appena sbarcati, cominciano a rendersi conto che gli unici abitanti dell'isola sono i bambini. Non c'è assolutamente traccia di adulti in giro. Poi Tom ed Evelyn scoprono la tragica realtà: gli adulti sono stati tutti uccisi, con ferocia. I bambini dell'isola non tardano ad attaccare i due turisti, e riescono persino a trasmettere il loro messaggio di spietata vendetta anche al figlio che Evelyn porta in grembo. Il nascituro uccide la madre, in una sequenza drammatica. Tom, solo e disperato, corre alla barca. Un centinaio di bambini lo inseguono e lo aggrediscono prima che riesca a fuggire. Un'imbarcazione guardiacoste, che si sta avvicinando all'isola, fraintende quello che sta accadendo. Il capitano ha visto un uomo che colpisce dei bambini. Apre il fuoco e uccide Tom, che muore così prima di poter raccontare a qualcuno la sua tragica avventura. I bambini saltano sulla barca di Tom e la portano a terra. Qui, come giovani animali che uccidono i più deboli della loro specie, istintivamente si scatenano contro gli altri e continuano nel loro tragico, misterioso gioco."

 

 

NOTE

 

[1] Il duplice delitto di Steiner (nel film La dolce vita), seguito dal suicidio, fu così criticato da Italo Calvino:

"Un episodio talmente privo di qualsiasi verità e sensibilità (tale da restare un punto nero per il regista e gli sceneggiatori che ne sono responsabili) ci prova a quali risultati di non-verità può portare una costruzione a freddo di film a ossatura ideologica".

(Da Wikipedia)

 

[2] "Rosso sangue - La storia del cinema fanta-horror spagnolo" (Profondo rosso edizioni), pag. 110 - 111 - 112.

 

[3] Dal sito "Italia Taglia".

 

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Ma come si può uccidere un bambino?: Lewis Fiander e Prunella Ransome 

 

15104883620217Narciso Ibáñez Serrador (1935 - 2019)

 

"Ed è certo che in nessuno il sentimento di ingiustizia è più forte che nei bambini, e nessuno può anche subirne una più facilmente; un principio, questo, di cui tutti i pedagoghi dovrebbero tener conto in ogni momento della giornata."

(Karl Philipp Moritz)

 

Trailer

 

F.P. 03/08/2023 - Versione visionata in lingua italiana e spagnola - dvd NoShame (durata: 106'31")

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