Regia di John Woo vedi scheda film
Per il cinema cinese è il kolossal dei kolossal, il ritorno a girare in patria di un regista molto amato in Occidente e purtroppo,dopo anni di grande considerazione, e di investimenti da parte dei produttori statunitensi, considerato quasi demodè o prigioniero del proprio illustre passato. "La battaglia dei tre regni" narra uno snodo fondamentale per la storia della Cina, ed il lungometraggio è stato realizzato in due versioni, in due parti che totalizzano oltre cinque ore di proiezione (un pò come "Novecento"da noi) per il mercato asiatico, e di due ore e mezza per il resto del mondo: se si escludono,appunto, delle lievi imperfezioni dovute molto probabilmente alla "compressione" narrativa, si può parlare di un cinema che in alcuni momenti di bellezza esaltante, sfiora il capo d'opera. L'infuriare di una battaglia che riassume in sè un assetto geometrico fondamentale ed un'esplosione di violenza inevitabile, una panoramica mozzafiato dietro ad un volo di colomba (il marchio di fabbrica, mai così ben reso), la forza della filosofia nell'azione: per giungere ad un finale che,dopo un susseguirsi di strategie che tengono conto dei fenomeni atmosferici e della mente degli uomini, invoca la fine dei conflitti e rammenta che in fondo ad una guerra forse davvero nessuno mai vince del tutto. Passato troppo in fretta sui nostri schermi, merita una riscoperta : uno di quei titoli che fa percepire, possente, la magia del cinema.
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