Regia di Michel Piccoli vedi scheda film
Debutto per Piccoli come regista, francamente non me lo aspettavo, sia come debutto e tantomeno come film, nel senso che Piccoli ha maturato questa sua passione molto tardi ed il film rimane un’opera abbastanza originale e godibile, con pochissimi dialoghi. L’attore, e qui anche regista, è anche coautore del soggetto e dei dialoghi, che sono essenziali, ma quello che conta sono i comportamenti dei protagonisti, il mixer che ne viene fuori, un film corale, e quindi abbastanza difficoltoso da gestire, ma che Piccoli ha gestito al meglio e nel colmo della sua funzionalità di pensiero. Certamente vedendo il film si ritrovano le scelte che in tanti anni il grande attore ha fatto e le sue esperienze con i suoi registi, che lo hanno marcato o che volutamente lui ha assecondato collaborando con passione, anche in casi che commercialmente parlando il valore era già sulla carta a quota zero. La descrizione di questa famiglia è sempre intinta con un pizzico di ironia, ad iniziare dal vecchio capo famiglia sui generis, ma che guarda i suoi figli, nipoti e nuore con un occhio critico ed affettuoso, rimane negli occhi con sorridente rimprovero. Figli che a modo loro hanno preso la vita in maniera diversa, per mezzo di lui rimangono uniti, anche se con qualche strattone che la vita ha imposto loro, a seconda dei caratteri le cui reazioni sono di conseguenza varie. Ci sono quadretti gustosi, mai di maniera, gesti affettuosi dei più giovani che inteneriscono, la volgarità è sempre bandita il tono ironico, divertito e leggermente grottesco assiste equilibratamente l’atmosfera di tutto il film
un racconto corale gestito bene
non sembra un debutto, ed è un risultato ottimo
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