Regia di Arthur Hiller vedi scheda film
Film che fece epoca, ma già allora risultò pieno di stereotipi, frasette ad effetto da incarto dei cioccolatini ("amare è non dover mai dire mi dispiace") e qualche ricatto sentimentale di troppo. Il film di Hiller sceglie un approccio più intimista rispetto alla ribellione generazionale che all'epoca furoreggiava anche nel cinema americano (basti pensare al più politico Fragole e sangue o ai western "contestatari" di quegli anni). Non è in dubbio il professionismo della troupe, sebbene la trentunenne Ali MacGraw fosse un po' troppo attempata per il suo personaggio, ma tutto l'insieme, che destò perplessità già all'epoca (nonostante il grosso successo commerciale), è invecchiato male e lo si può guardare soltanto dotandosi di una bella dose di ironia. Fa piacere, comunque, vedere il giovane Tommy Lee Jones nella parte di uno dei compagni di studio di Oliver.
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