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Bastardi senza gloria

Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film

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La recensione su Bastardi senza gloria

di jonas
8 stelle

Torno a vedere un film di Tarantino dopo più di dieci anni, e neanch’io so cosa aspettarmi. Avevo apprezzato le sue prime due prove, ma ci avevo anche trovato un retrogusto lievemente sgradevole che mi aveva tenuto lontano dalle successive, fino a che sono stato incuriosito da questa. Tarantino continua a essere come la coca cola: mi piace, anche se non so bene cosa c’è dentro. Ora come agli inizi, il suo pregio maggiore è l’abilità costruttiva: cinque atti, come nelle tragedie classiche, ognuno dotato di una certa autonomia narrativa ma finalizzato al risultato complessivo. Però la bontà del tutto non esclude quella delle parti: magistrale soprattutto la sequenza nella taverna, per il modo in cui la tensione alternativamente si acuisce e si allenta. Certo, Tarantino è morbosamente attratto dallo spettacolo del sangue e prova un gusto sadico a far morire i personaggi dopo che ci siamo loro affezionati, ma sono problemi che riguardano il suo psichiatra e non me; certo, ci sono un po’ troppe citazioni cinefile e non sempre congruenti (un ufficiale inglese che scrive libri sul cinema di propaganda nazista come se già esistessero vhs e dvd, suvvia), ma è un peccato commesso per troppo entusiasmo e perciò merita indulgenza. C’è un aspetto che mi ha colpito sopra ogni altro: questo è un film molto più grottesco di quanto pensavo, totalmente avulso dall’esigenza di una rappresentazione realistica (una decina di commandos che agiscono indisturbati nel cuore della Francia occupata e fanno fuori mezzo esercito tedesco, un attentato ai vertici nazisti organizzato in modo così maldestro che non sarebbe riuscito a uccidere una zanzara). Allora il giusto termine di paragone credo sia Il grande dittatore: anche qui c’è un sassolino (un’ebrea, con l’aiuto di un nero!) che si insinua imprevedibilmente nel meccanismo e lo fa saltare in aria, anche qui c’è un finale che prescinde ostentatamente dalla Storia; è come se Tarantino avesse accolto l’invito conclusivo di Chaplin a saper guardare al di là. E infine, non c’entra nulla ma voglio dirlo lo stesso, trovo che Diane Kruger sia straordinariamente bella.

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