Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
Non leggo mai le recensioni di un film prima di andare a vederlo, mi faccio guidare dal mio intuito, dal nome del regista e al limite dai voti che possono voler dire tutto e niente. Dopo la visione del nuovo capolavoro di Tarantino sono rimasto sorpreso positivamente per le cose che credevo di trovarci dentro e che in effetti non ci sono. Prima di tutto mi aspettavo un film di Brad Pitt invece mi ritrovo un film corale dove anzi il vero protagonista è un ( fino ad oggi ) oscuro caratterista tedesco che va a vincere a cannes come miglior attore. Secondo mi apettavo un film pieno di azione e invece mi ritrovo con un inizio straordinario, i venti minuti di dialogo tra il cacciatore di ebrei e il contadino francese, sono un incipit impensabile, improponibile in un film di << guerra >>. La guerra e la violenza sono nella coda , come momenti di raccordo tra i vari capitoli o come brevi flashback. Il nostro qui dimostra di essere uno dei più grandi scrittori di dialoghi del cinema mondiale e di esere l'unico possibile erede della coppia Leone-Morricone dei quali anche in questo film non mancano le citazioni. Tarantino si può permettere di stravolgere la Storia perchè è il migliore narratore di storie vivente, il suo cinema è mitologia pura, il tempo si dilata,quello che può succedere nello spazio di una casa della campagna francese o in una locanda permette di creare livelli di tensione sullo spettatore altissimi in attesa che arrivi la violenza. Un film che oppone al delirio di onnipotenza nazista, una violenza altrettanto nichilista e amorale senza creare empatia per nessuna delle due parti. Un film che si permette di far morire un suddito di sua maesta d'inghilterra con la missione di uccidere Hitler e nonostante ciò far riuscire il piano. Un film che si permette di far fuori tutti i gerarchi nazisti nell'unico luogo dove questo è possibile: in un ( al ) cinema. L'unico difetto riscontrabile sta nel titolo, il film avrebbe dovuto chamarsi " La vita è brutta " o " La lista di Raine " per mettere in chiaro un fatto: Tarantino distrugge ogni moralismo alla Spielberg e le manipolazioni alla Benigni , edifica un monumento al cinema di genere e si diverte a maltrattare il pubblico.
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