Regia di Frédéric Schoendoerffer vedi scheda film
Siamo nel campo ideale del cinema francese e cioè nel noir, ma qui stemperato da un racconto che sfocia anche nel quotidiano, riuscendo quindi a sostenersi meglio senza scadere nel giallo vero e proprio del serial killer, escluso forse l'ultimissima parte che cede al film di genere, compromettendo il film nel suo insieme, che fino ad allora era su un piano più che interessante. Il cinema francese ha dalla sua parte una grande scuola di genere, a cui molti registi, anche nuovi, attingono, allargando il loro sguardo e portando il film su binari anche molto interessanti, ma venendo certamente dalle grandi lezioni di noir classici. Il fatto di aver arricchito la storia con quella della quotidianità dei due poliziotti, ha dato al film una chance in più, ha collegato un poliziesco con uno sguardo quasi da Simenon. Il regista ha voluto ripensare ad un genere abusato, qualificandolo in maniera diversa e per questo rendendolo più accettabile ed interessante, ha molto dalla sue due interpreti veramente bravi, in ruoli nettamente diversi e proprio per questo interessanti e abbastanza fuori dai limiti dei generi in precedenza proposti. Ripeto, rimangono un po' fuori fuoco gli ultimi minuti, che non sanno rinunciare alla legge di un genere troppo abusato.
una storia ben a<mministrata fra noir e quotidianità
buona regia
ottima intepretazione
ruolo sfaccettato e diffcile, che l'attore assolve benissimo
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