Regia di Frédéric Schoendoerffer vedi scheda film
Bel polar di Domnique Schoendoerffer che, sebbene si affidi a tematiche classiche, trite e ritritre, del noir, del thriller, del giallo, riesce a sorprendere sin dalle prime scene. La scomparsa della ragazza nei pressi dell'autostrada, il ritrovamento del cane ucciso, il rinvenimento di due cadaveri privi di testa e mani, fanno certamente presa, anche perché il regista non risparmia (giustamente) immagini crude e pregnanti (l'autopsia, il dissotteramento dei cadaveri e delle teste). La tensione è avvertibile per tutta la durata e tiene francamente incollati allo schermo.Tuttavia il film non è esente da (più di) qualche buco nella scenegiattura che, a tratti, non consente di raccordare immediatamente una scena all'altra. E poi qualche ingenuità: uno dei due poliziotti che problemi con la moglie in modo evidente, e l'altro che, invece, li ha ma, forse, vuole negarli a se stesso. Inspiegabile e inopportuno la breve sequenza del rapporto sessuale ferino del protagonista.
La pecca più grande? Il finale, stucchevole, che fa cadere il palazzo fin lì costruito: non è spiegato nulla, nè le cause scatenanti degli omicidi, né la ragione del comportamento del serial killer.
Il film, nel complesso, è più che sufficiente.
Il finale.
Buona.
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