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Eden Lake

Regia di James Watkins vedi scheda film

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La recensione su Eden Lake

di cheftony
7 stelle

“And watch your dog! He's scaring my girlfriend.”
“She.”
“Mh?”
“She. She's a bitch.”
“C'mon, guys, don't be dicks! This is a big beach, there's room for all of us.”

Jenny (Kelly Reilly) è una maestrina d'asilo, Steve (Michael Fassbender) è il suo fidanzato, bello, serio e con importanti progetti per la testa: portare l'amata a trascorrere un fine settimana a contatto con la natura nei dintorni dell'Eden Lake, da qualche parte nel Buckinghamshire, e approfittare dell'idillio fuori porta per avanzare la sua proposta di matrimonio.
Idillio che già poco dopo l'arrivo a destinazione pare incrinarsi, quando una marmaglia di ragazzini adolescenti, capitanata dal grandicello Brett (Jack O'Connell), decide di giocare importunando la coppia su una sponda deserta del lago.
Si parte dalle schermaglie di bassa lega, quali volume dello stereo a palla e occhiate indiscrete su Jenny, si passa da un attrito più pesante come il furto delle chiavi e di conseguenza della macchina e si arriva presto ad una spropositata e violenta reazione a base di ricerche a tappeto e tortura...

“Eden Lake”, esordio alla regia dello sceneggiatore James Watkins, ha la colpa principale nell'esser stato concepito e girato nel 2008, quando i filoni cinematografici da cui pesca sono già esauriti da un pezzo e al massimo vengono mescolati e trasposti negli anni moderni. Si sente forte l'eco di “Un tranquillo weekend di paura”, di “L'ultima casa a sinistra” e, in misura minore, di “Ma come si può uccidere un bambino?” e dei vari torture movie e survival.
Certo, Watkins cerca di alzare l'asticella inserendo di soppiatto un tema sociologico che rimanda alle crescenti violenze giovanili e al fenomeno delle gang (ricordate i disordini di Londra nell'agosto 2011?), ma il piatto forte del film non si rivela certo questo, né quel pizzico di scioccante nichilismo di cui è intriso.
Difatti, è qui che comincia la sfilza di pregi di “Eden Lake”: laddove la storia non riserva grosse sorprese e prevede qualche implausibilità, l'ago della bilancia diventa il tipo di narrazione e Watkins gira in maniera puntuale e “corposa”, gestendo benissimo e non pornograficamente l'azione e concedendo solo brevi ma ben calibrati attimi per rifiatare. Una grossa mano gli viene data dal versante tecnico (molto belli la fotografia e gli effetti speciali) e da interpreti fuori categoria, a cominciare da un Fassbender ancora solo in odore di celebrità mondiale e da un'intensa ed inattesa Kelly Reilly, senza dimenticare il 18enne O'Connell, convincentissimo nei panni del crudele bastardello della periferia inglese.
Non aggiunge niente di nuovo al genere, ma “Eden Lake”, non distribuito in Italia anche perché rivelatosi di scarso gradimento al pubblico inglese all'uscita nei cinema e anche criticato per una presunta demonizzazione della middle class, è un meccanismo preciso, di forte impatto e ben congegnato. *** e ½

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