Regia di Jane Campion vedi scheda film
Sarà un puro caso che proprio oggi abbia finito di vedere "Bright Star", che narra la storia amorosa tra il famoso poeta Johk Keats e la sua Fanny.
Certo non è da tutti avere un poeta che, da te ispirato, scrive poesie che passeranno alla storia. E un po' di poesia (oltre che di poesie) deve esserci anche nel film, se mi ha spinto a documentarmi su quanto reali siano e come siano andati storicamente quei fatti.
Mi ha colpito, e vi riporto, il loro addio:
"Ci desteremo, e scopriremo che è stato un sogno? Ci deve essere un'altra vita. Non possiamo essere stati creati per una tale sofferenza."
"Dubito che ci vedremo ancora su questa terra."
"Perché devi andare?"
"Abbiamo tessuto una tela, tu ed io, attaccata a questo mondo.Ma è un mondo separato di nostra invenzione. Dobbiamo tagliare i fili."
"No. No. Non posso. Non lo farò mai."
E poi mi ha colpito l'annuncio a Fanny della morte di John, e la reazione di lei alla notizia.
Sarà un puro caso che abbia finito di vederlo proprio oggi, a due anni esatti dalla morte di Sara. Certo io non sono un poeta, nulla a che fare con John Keats; e del nostro addio definitivo, venti e più anni fa, ricordo solo i pianti, un pomeriggio intero di pianti a dirotto io e lei.
Dico una cosa che può sembrare brutta, spoetizzante, ma evidentemente vera: sono cose che alle volte possono capitare, purtroppo, e continueranno ad accadere.
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