Regia di Alberto Sironi vedi scheda film
La favola di "Pinocchio" completamente stravolta nelle sue atmosfere dalla scelta sciagurata di affidarla a una coproduzione televisiva internazionale che ha messo in piedi una baracconata senz'anima. Il cast è stato infarcito di attori stranieri spaesatissimi: dal giovane e sconosciuto protagonista Robbie Kay nel ruolo del burattino ai famosi Bob Hoskins e Joss Ackland in quelli, rispettivamente, di Geppetto e Mastro Ciliegia; ma anche gli italiani sfigurano: Violante Placido nei panni della Fata Turchina riesce a superare in insopportabilità la Nicoletta Braschi del "Pinocchio" di Benigni (un bel record), mentre la Litizzetto dà al suo Grillo Parlante posture e movenze moderne che meriterebbero il pubblico ludibrio. La regia di Alberto Sironi (lo stesso de "Il commissario Montalbano") è impersonale e azzera tutta la poesia del libro di Collodi. Il senso del magico è invece affidato a effetti speciali visivi che completano lo scempio: alla povertà artigianale dei trucchi e delle marionette a cui aveva fatto ricorso Comencini nel suo sceneggiato del 1972, i quali ben si adattavano a ricreare l’atmosfera di un'Italia ottocentesca povera e rurale, si è preferito l’utilizzo del digitale che non fa altro che snaturare ulteriormente il mondo collodiano e il suo sapore di antico. Un disastro di TV movie buono solo per dedicarci una puntata di "Porta a Porta".
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