Regia di Mike Nichols vedi scheda film
Un film intenso e straziante, che mette in scena una vicenda molto forte con rara vivacità mentale ma anche grande delicatezza .
E cinematograficamente lo fa attraverso un linguaggio altrettanto forte, alternando lunghi monologhi della protagonista con sguardo diretto in camera, con parziale rottura della finzione cinematografica, a una resa di tipo classico delle sequenze che mettono in gioco l'ambiente circostante alla protagonista e le sue interazioni con esso.
"La forza della mente" mette in gioco non solo l'intensa esperienza degli ultimi stadi di una malattia devastante ma va oltre, toccando talmente tanti punti che è quasi difficile enumerarli.
A partire dalla storia personale stessa della paziente, grande ricercatrice universitaria di letteratura, specializzata sulla poesia metafisica di John Donne, ritrovatasi impotente e addirittura degradata di fronte alla malattia e alla freddezza dei ricercatori medici, colleghi in un certo senso eppur così diversi, che stanno sperimentando su di lei con l'unico scopo di raccogliere dati. Storia personale, dicevo, che ci viene lasciata intravvedere attraverso alcuni momenti significativi rievocati tramite flash-back molto particolari: pochi episodi, ma che segnano una vita. E che ora ritornano. In altra luce. Una vicenda tutta individuale che però si fa anche universale nel rappresentare l'uomo di fronte alla malattia e alla morte, alle proprie sicurezze che diventano insicurezze e ai propri "se potessi tornare indietro", ma anche a quei ricordi, a quei momenti luminosi dell'animo, che hanno dato un senso a un'intera esistenza.
A questo si aggiunge la rappresentazione dell'asettica ricerca medica, il cui scopo e le cui necessità non prevedono la necessità di coltivare contatti umani. La triste landa deserta della solitudine totale, alleviata solo dalla presenza di un'infermiera, unico essere umano che nella sua semplicità mostra un poco di empatia e di rispetto verso quella che è ancora una Persona.
Il rischio di film come questi è quello di trattare temi importanti e dolorosi ma finire con l'essere o drammi strappa-lacrime-troppo-facili oppure opere troppo intellettuali, dove sì il significato c'è, ma rimane descritto e percepito a un livello meramente mentale, il che non basta. "La forza della mente" non è nessuna delle due cose. Parte con quella forte sicurezza e consapevolezza del proprio valore che appartengono anche al carattere della protagonista per poi aprirsi pian piano, a sprazzi, senza cadere mai nello sdolcinato gratuito, a momenti in cui la protagonista è messa a nudo in tutte le sue fragilità, coinvolgendoci così e con la mente e con le emozioni .
Non è un film noioso. Assolutamente. Non è per tutti, questo sì, e per il tema trattato e per come lo si tratta filmicamente. Ma se la storia prende ci si ritrova completamente dentro al film, e non si può che rimanere incantati di fronte al fluire di parole e pensieri e provare empatia per la forte/fragile professoressa Vivian Bearing.
La scena più bella? La visita, proprio appena in tempo, della vecchia professoressa Ashford, colei che aveva iniziato Vivian alla carriera accademica tanti anni prima. L'unica visita mai ricevuta da Vivian durante tutti i mesi di ricovero. La professoressa Ashford le si stenderà al fianco, e come una madre amorevole, madre che Vivian non ha più, le leggerà un libro, non John Donne, ma un libro per bambini, "Il coniglietto fuggiasco", piccola metafora dell'anima.. E' venuto il momento di andare. "che voli d'angelo possano condurti con canti al tuo riposo".
Una Emma Thompson semplicemente straordinaria.
"morte non esser fiera, pur se taluni t'abbiano chiamata
terribile e possente, perché tu non lo sei
che quelli che tu credi di travolgere
non muoiono, povera morte, né tu puoi uccidere me
...
tu schiava del fato, del caso, di re e di disperati
tu che ti nutri di guerre, veleni e malattie
oppio e incantesimi ci sanno addormentare
ugualmente e meglio di ogni tuo fendente
perché dunque insuperbisci?
trascorso un breve sonno, veglieremo in eterno
e morte più non sarà (virgola) morte tu morrai"
E la morte diventa una virgola.
straordinaria, semplicemente straordinaria.
Il suo cameo ha una potenza tale da alzare il valore di tutto il film. Intensa.
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