Regia di Richard Brooks vedi scheda film
Un eroe un po' sognatore, un po' idealista e un po' machiavellico; ma anche un eroe con un fantasma che lo perseguita nella sua vita; un eroe che sta cercando di espiare le sue colpe votandosi all'autodistruzione, in cui vergogna e dignità combattono in ogni momento; un eroe che conduce un popolo alla libertà ma che per alcune scelte lo pone di nuovo in pericolo. Quanti elementi in comune con il personaggio più celebre che Peter O'Toole aveva interpretato qualche anno prima, Lawrence d'Arabia? Ebbene mi è risultato difficile rinunciare a dei paragoni tra le due opere, sebbele la prima ricostruisca le vicende di un personaggio storico, mentre quella di Lord Jim proviene dall'inchiostro del maestro Joseph Conrad. Senza dubbio la prima ora e mezzo di film scorre davvero piacevolmente: il nostro eroe è appunto un personaggio combattuto e sofferto, che cerca appunto di espiare un momento di debolezza che gli è costato anni di lavoro e di sacrificio in mare, tentando quindi un'impresa disperata, finendo prigioniero di un sadico generale (la sequenza della tortura mi fa venire in mente di nuovo quella a cui venne sottoposto Lawrence da parte dei turchi), che riuscirà ad eliminare con un ingegnoso piano guidando gli abitanti della zona in rivolta verso il dominio di questo avido tiranno. Tuttavia quando il film sembra, più tradizionalmente secondo le regole di Hollywood, volgere al lieto fine ecco che la vicenda non finisce: dei nemici ancor più subdoli si avventano sulla città ormai certa di vivere in pace e prosperare, e la buona fede di Jim viene tradita da un gesto di clemenza verso questi nemici. Dopo averli annientati pagherà con la sua vita per aver concesso (involontariamente) che vi fosse ancora morte nella comunità. Commovente la sequenza in cui Jim va sereneamente incontro alla morte nel rispetto di tutti. Il regista Brooks mette in scena un'opera complessa e come già detto in buona parte in modo appassionante, alcune lungaggini nella parte finale, con dei dialoghi a volte ripetitivi possono in parte spezzare il ritmo, ma rimane un eccellente prodotto con un protagonista estremamente carismatico, sebbene qualche debito con il Lawrence d'Arabia di Lean a mio avviso è evidente.
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