Regia di José Pozo vedi scheda film
Accontentatevi della trovata del titolo, che gioca tra il nome dell'antieroe del più noto personaggio di Cervantes e l'asino (in inglese) che è il quasi protagonista del film. Perché di sostanza non troverete altro in questo pessimo esemplare di cinema-groviera, tanti e tali sono i buchi di sceneggiatura che ne rendono impossibile una qualsiasi attribuzione di senso. Il film ha la pretesa di ergersi a controstoria, raccontata dal punto di vista del somaro, che sfaterebbe l'idea di un Don Chisciotte visionario per sostituirla con quella di un eroe determinato e appassionato. La vicenda, per il pochissimo che se ne capisce, è più o meno questa: Don Chisciotte e Sancho Panza, insieme ai loro fidati equidi Ronzinante e Rucio (il somaro del titolo) partono alla ricerca dell'amata (?) Dulcinea, che però è un'impostora che, insieme ad alcuni colleghi di un gruppo teatrale, è stata ingaggiata da un vecchio amico di Don Chisciotte che ha sempre invidiato il suo ex sodale. Un torneo di cavalieri porterà Don Chisciotte a conoscere la sua vera amata.
Produzione italo-spagnola con discrete animazioni, assai simili al modello di Shrek, zero inventiva sul piano visivo e sceneggiatura scritta tra una seduta e l'altra al gabinetto, con ampi riferimenti all'attualità italiana nella sua versione doppiata e scurrilità a gogo. Sconsigliatissimo.
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