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Wolfhound

Regia di Nikolaj Lebedev vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Wolfhound

di axe
6 stelle

Un particolare fantasy di produzione russa, racconta di un solitario guerriero il quale si pone sulle tracce di un misterioso esercito che molti anni addietro gli distrusse patria e famiglia, per tentare di capire i motivi dell'aggessione e vendicarsi. E' un prodotto che ha poco in comune con le recenti realizzazioni occidentali, le quali pongono l'accento su elementi più "favolistici", i quali consentono di raggiungere un pubblico più vasto, composto anche da una platea più giovane, abbondando di effetti speciali e legano l'epicità del racconto a grandi movimenti di truppe, battaglie, scontri di eserciti, ideali "granitici". Wolfhound mostra paesaggi realistici ma desolati; città e villaggi squallidi, popolati da personaggi vestiti di stracci, guerrieri laceri e sfregiati; dà lo spaccato di una società piramidale, in fondo alle quale è posta la casta degli schiavi, evidentemente creduti incapaci di atti quali il combattimento e la ribellione. Il protagonista è figura di rilievo non solo per la propria capacità nei combattimenti e la forte determinazione nel cercare vendetta, ma anche e soprattutto perchè è in grado di prendere in mano e forgiare il proprio destino; una capacità che in pochi hanno, tra i personaggi del film. La stessa protagonista femminile, nonostante il rango di Principessa, è fino all'ultimo passiva nei confronti della sorte che le è stata assegnata dal proprio ruolo, ovvero di andare in sposa ad un nobile confinante mai visto prima. Il film utilizza al minimo gli effetti speciali, limitandone l'uso a dettagli sanguinolenti, o ai momenti (rari) nei quali si verificano eventi sovrannaturali. Il film è molto lungo, a cagione della complessità della vicenda; il regista si sofferma sui paesaggi, sui poco coreografici scontri, su siparietti con personaggi di poco peso per la vicenda. Ho trovato un po' fuori luogo le sporadiche apparizioni dei fantasmi dei genitori del protagonista. Ben calati nei ruoli gli attori, benchè stereotipati. Ho trovato nel film richiami alle fantasie eroiche di R.E.Howard, popolate da guerrieri rudi e violenti, molto lontani dagli eroi Tolkeniani così come ricostruiti dalle recenti trasposizioni cinematografiche. Un buon film; temo, però, che per apprezzarlo fino in fondo si debba avere una buona conoscenza del cinema di genere non occidentale.

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