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Gran Torino

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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Neymayer

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Gran Torino

di Neymayer
8 stelle

interessante, profondo, commovente e sorprendente al punto giusto

Gran Torino (2008): Trailer italiano


La storia è commovente, e l'ironia sarcastica del protagonista Walt Kowalski coinvolge.

Il suo punto di vista misantropo è condivisibile in molti casi (la famiglia interessata ai beni materiali che finge interesse affettivo), mentre il suo razzismo per gli immigrati asiatici che guarda con disprezzo e superiorità (chiamati “musi gialli” da buon razzista americano), si scopre essere un'armatura psicologica nei confronti del suo aver partecipato alla guerra in Corea e dunque la contraddizione nella sua fedeltà alla nazione (ha una bandiera americana esposta davanti casa nonostante poi dica lui stesso che ha ricevuto una medaglia per uccidere un povero innocente spaventato).

Il gesto più forte del film riguarda il suo inaspettato sacrificio nei confronti di uno che inizialmente era semplicemente un "muso giallo". Anticipare la morte in modo artificiale e volontario è una scelta molto più difficile di attendere la morte naturale, perché va contro il proprio istinto di sopravvivenza, anche quando c'è un desiderio di non sopravvivere. Ma ad alcune persone, come chi ha fatto la guerra in Vietnam, il coraggio non manca.

Per suicidio si intende il gesto di togliersi volontariamente la vita, con le proprie mani, per il fine stesso di morire. Diverso è quando il gesto è identico ma il fine un altro, ad esempio quello di salvare qualcuno. Il suicidio altruistico è ampiamente trattato dall'umanesimo (letteratura, cinema, poesia...) ed è anche valutato come un gesto positivo.

In qualche modo naturale si deve morire, e si può comprendere, vedendo il film, che secondo il protagonista Walt (Clint Eastwood) in certe condizioni di vita anticipare la propria morte possa essere sensato.
In primis la condizione più importante che rende sensata l'anticipazione della morte per il protagonista è che la conseguenza sia quella di salvare da problemi seri qualcuno verso il quale si nutre un affetto.

Come seconda condizione è quella di avere una vita non più desiderabile. La sua vita ha una serie di condizioni che ne riducono il senso di attaccamento, la vecchiaia ("tu hai tutta la vita davanti, io sono alla fine"), ha perso gli affetti (la moglie è morta, coi figli non ha un rapporto) e ha una condizione sfavorevole come la malattia (un tumore ai polmoni), e infine vive con un senso di colpa molto profondo, l'aver ucciso qualcun altro per fare il proprio “dovere”. Così salvare qualcuno, della stessa razza, diventa una espiazione.

Per questo, una volta scoperto che la sorella di Thao è stata violentata, Walt decide di risolvere la situazione col suo sacrificio. Il giorno dopo, Thao, per organizzare la vendetta, va a casa dell'anziano amico, ma questi, per non fargli correre rischi, lo chiude a chiave in cantina con l'inganno e si reca dai teppisti.

Dalla strada, i sei giovani criminali armati e asserragliati in casa. Quando infila la mano sotto la giacca, come a voler prendere un'arma, i teppisti gli sparano e lo uccidono; ma in tasca aveva solo il suo accendino. Sapeva che i giovani teppisti sarebbero stati arrestati per il suo omicidio, e dunque Thao e la sua famiglia avrebbero trovato un po' di serenità e la possibilità di guardare con più fiducia al futuro.

Tra l'altro anche in Million dollar baby (2004) ha trattato il tema del suicidio volontario, questa volta per il fine di eliminare la propria sofferenza fisica dovuta allo stato d'immobilità.

La recitazione degli altri personaggi non è particolarmente coinvolgente, anzi, in certi casi è sottotono, soprattutto nel caso della gang, che non spaventa affatto al contrario di cosa ci si aspetterebbe (sembrano essere dei bambinoni fastidiosi), solo la recitazione di Clint è molto interessante. La storia è pensata bene. La regia è lineare e chiara. La fotografia è al servizio della storia e non è mai troppo creativa.
Si può dire che regia e fotografia riflettano il carattere del personaggio. La musica è ben curata e commovente anch'essa.

Un film che fa venir voglia di essere rivisto.

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