Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
VOTO : 8,5.
Cinque stelle punto e stop, oltre alla “Gran Torino”, Grande Clint.
Il film è tanto semplice quanto efficace, un esempio di principi, valori ed integrazione razziale in un tempo in cui queste cose sembrano mancare nella vita reale quanto nelle rappresentazioni cinematografiche.
In più, rispetto alla sua recente filmografia che adoro in maniera assoluta, al lato prettamente umanesimo associa il vecchio cuore del leone, burbero ed arguto come tante volte ha voluto comparire sullo schermo.
La storia parte con il funerale della moglie, dove i suoi mugugni ed espressioni nei confronti delle nuove generazioni, in questo caso i nipoti ma anche i figli attaccati in primis al denaro, valgono già da soli il prezzo del biglietto, senza dimenticare il suo contrastato rapporto con la Chiesa ed i dialoghi con il reverendo, dove la sua disillusa personalità non manca mai di graffiare.
Rimane solo con il suo cane, con i parenti che vorrebbero relegarlo in una casa di riposo, in un quartiere dove ormai l’unico americano è lui, circondato da “musi gialli”, proprio lui che ha combattuto in Corea, il massimo.
Da un incontro scontro si troverà, suo malgadro, ad entrare in contatto con il loro mondo, all’inizio in punta di piedi, poi si affezionerà, quasi involontariamente, ad un giovane ed alla sorella e sarà disposto a tutto per aiutare due persone così lontane da lui, ma di spirito buono e gentili.
Il film mantiene una progressione classica, ma è sempre infarcito di battute da vecchia canaglia, da persona disillusa che ha visto tutto quello che la vita può mostrare, nel bene e nel male.
Finale che non si dimentica, anche perchè se è vero che questa sarà la sua ultima prova d’attore, allora la sua uscita di scena per uno che come lui nel film e nella sua filmografia passata, “ha ucciso tante persone, ma è una cosa terribile che non ti puoi dimenticare” è degna di entrare nella leggenda e chiude alla perfezione il cerchio della sua carriera (augurandogli sempre ancora tanti film da regista).
Per me il suo ennesimo capolavoro recente, incredibile pensare che l’Academy lo abbia completamente snobbato agli ultimi Oscar, nonostante un successo di pubblico soprendente e di vaste proporzioni.
Da vedere e rivedere, uno di quei pochi film che, nella sua semplicità, fa bene al cuore ed all’anima.
VOTO : 8,5.
Ottimo narratore ed ottimi contenuti.
VOTO : 8.
Il saluto del vecchio leone verso il grande pubblico con tutti i tratti caratteristici che hanno illuminato la sua lunga carriera d'attore.
Immenso nelle piccole cose, le più importanti.
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