Regia di John Patrick Shanley vedi scheda film
Può essere anche vero che il dubbio può penetrare dentro di noi più di una certezza, ma per farlo, ha bisogno di radici profonde che arrivano all'anima.
Le radici che questo film cerca di allungare, nell'anima nostra, non arrivano neanche al cervello. La meschina peccatrice suor Streep è talmente presa dalla sua nociva determinazione all'odio verso padre Hoffman da riuscire ad installare in noi solo il dubbio di essere matta.
Occhio vitreo e faccia bianca sotto una cuffia nera come il suo cuore atrofico, resta impressa per le maniere ruvide con cui si approccia al prossimo che proprio non riesce a non amare con lo stesso inesistente amore con cui ama se stessa. Suor Adams non riesce a starle dietro e arranca nella veste lunga con cui sembra nascondere anche l'espressività di un volto troppo statuario.
La grandezza di Philip Seymour Hoffman che, come sempre, si cala nei panni (o nella toga) di un prete senza dubbi e senza rancore.Ottime le tetre ambientazioni che fanno da sfondo ad una storia ambientata dopo la morte di Kennedy quando le paure si rafforzano e le sicurezze crollano, come l'iniziale suspance che la pellicola genera.
Con un cast del genere si poteva fare molto, ma molto, meglio o è proprio questo cast del genere che sminuisce la storia?
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