Regia di John Patrick Shanley vedi scheda film
Sono l’Ipocrisia, l’Intolleranza, la Superbia le vere cause del disfacimento morale delle società moderne e la Chiesa, una delle istituzioni (se non l’Istituzione per “Eccellenza”), invece di perseguirne le fonti, ne è una delle principali cagioni.
John Patrick Shanley, già meritevole autore del testo teatrale dal quale il film è stato tratto, getta un macigno nel quieto lago del conformismo, dell’antiquata tradizione di certi rigidi principi che contraddistinguono il cattolicesimo.
E, azzardando ed estremizzando i contenuti della sua messa in scena fino ai limiti dell’equivoco, costruisce un necessario “canto di lode” al progressismo mentale, al coraggio di cambiare, all’urgenza di recuperare lo spirito di compassione, la gentilezza, l’umanità, l’Amore per il prossimo (tutti elementi inesistenti nella Chiesa di oggi e, per questo, molto attuali oltrechè scottanti).
Il regista organizza un canovaccio pieno di dialoghi intensi che permettono agli attori di misurarsi (e scontrarsi) attraverso altissimi toni recitativi (il personaggio di Padre Flynn/Philip Seymour Hoffman è inarrivabile, della “Streep-itosa” ormai non parliamone più).
Ed è per questo che, del “Dubbio”, possiamo dire che proprio non se ne può fare a meno.
Consigliato.
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