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The Millionaire

Regia di Danny Boyle vedi scheda film

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La recensione su The Millionaire

di maso
8 stelle

Non la farò troppo lunga sul "Milionario della baraccopoli" se non dicendo che è un film che si segue bene come pochi e racconta una storia indubbiamente originale sfruttando la struttura a flashback come meglio non si può.

Sono contento che Danny Boyle abbia ricevuto i giusti riconoscimenti per questo film: è il regista britannico che ha fatto più tesoro degli insegnamenti dei suoi padri del free cinema che sono Roeg, Schlesinger, Lindsay Anderson e nel suo cinema ovviamente modernizzato intravedo quell'occhio, quello stile che è spesso messo a servizio di generi diversi e anche in questo caso c'è una scommessa vinta per Boyle che ha reso accessibile al mondo un genere boicottato e etichettato come "Il cinepanettone d'India" facendolo passare per la passerella di Hollywood di cui Bollywood è a sua volta l'esatta brutta copia.

Una bella imprea tutto sommato e il film fino all'ovvio lieto fine non è tanto Hollywwod, e solo sui titoli di coda è tanto Bollywwod con quel ballo corale e disteso dopo la drammatizzazione degli eventi raccontati, incarna perfettamente il cinema dell'India misteriosa ma la storia della sofferta esistenza del protagonista narrata sulle domande durante il quiz è una trovata narrativa più da vecchia scuola, e la vecchia scuola inglese gode di mia grossa stima.

L'India povera e malata è mostrata senza mai spingere troppo il tasto della commiserazione, piuttosto la constatazione di una realtà da accettare a malicnuore sperando sempre in qualcosa dal cielo e tutto sommato è anche il destino del protagonista nel percorso verso il suo personale Nirvana in cui vince al Milionario tanti soldi e si cucca la ragazza, cosa c'è di più Hollywood di questo?

Le risposte che scandiscono la sua scalata sono tasselli della sua vita che si concatenano magicamente domanda dopo domanda come un segno divino, c'è chi non ci crede e gli da del baro, c'è chi vuole ingannarlo perchè in cima ci si arriva facendosi il culo, non con il culo, c'è chi può aiutarlo la fuori e lo ha già aiutato senza che se ne sia ancora accorto, le risposte sono facili solo se le conosci e ognuno ha domande per le quali non ha risposta mentre tutti gli altri la sanno benissimo e quando alla fine la risposta che sembrava tanto ovvio sapere non la sai non ti rimane che affidarti al culo perchè senza un po' di culo nella vita non si va da nessuna parte, in ambedue i sensi della parola.....forse tre......

Insomma il quadro sociale c'è, la regia c'è, la love story con risvolti mafiosi c'è, il Taj-Mahal te lo fa vedere, colpi di scena, una bella canzone, una favola moderna "Slumdog Millionaire" è un film riuscito.

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