Regia di Danny Boyle vedi scheda film
Il tono è quello della fiaba - la storia è decisamente tutt'altro - e questa è probabilmente l'unica caratteristica che accomuna The millionaire al lavoro più celebre di Boyle, ovvero Trainspotting. Per il resto, nulla di più distante: questo è un film a suo modo coraggioso (tratta la povertà di un paese straniero senza mezzi termini), molto originale (va ben oltre lo scontato paragone fra vita e quiz televisivo) e pregno di una tensione spasmodica. E' davvero impossibile resistere, non simpatizzare per il protagonista, unico giusto in una storia di spietate carogne - se si eccettua la ragazza che ama, e che infatti il destino gli riporterà non appena avrà sconfitto il 'cattivo' nel duello finale: duello che, non dimentichiamoci che siamo nel 2008, è fatto a colpi di domande da milioni di rupie sotto i riflettori televisivi e le telecamere. Per quanto affascinante, dotata di gran ritmo e coinvolgente, la storia è pure parecchio approssimativa in vari punti, come ogni vera fiaba deve essere (es.: la domanda da 20 milioni, l'ultima, è una stupidaggine cui risponde correttamente anche un bambino). Nota per l'Italia: ci conforta vedere che Gerry Scotti potrebbe non essere il più antipatico e ributtante conduttore della trasmissione nel mondo.
Jamal Malik, 18 anni, viene dalle baraccopoli e fa un mestiere umilissimo, il 'ragazzo del tè' in un call center. Partecipa a Chi vuol esser milionario? (edizione indiana) perchè sa che la ragazza che lui ama, rapita dal fratello malvivente di Jamal, vede quella trasmissione. Incredibilmente, tutte le domande che gli vengono poste, per quanto difficili e verosimili, riguardano da vicino eventi vissuti dal ragazzo, che così arriva al premio finale. La polizia però si insospettisce e lo arresta.
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