Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Tutti vogliono la celebrità: farne parte, toccarla, viverla. Qual è la novità in questo film dei Vanzina, che raccatta da tv e scarti del cinema italiano (già non propriamente florido di questi tempi) ed imbastisce una farsaccia superficiale, falsa, involontariamente demenziale? Nessuna, of course. Attori da ricovero immediato al canile, si salva la caratterizzazione di Brignano-sultano arabo, ragionevolmente simpatica; Buccirosso merita ben altro, ovvero un ruolo da caratterista teatrale (da cui evidentemente non sa emanciparsi). Tettone in vista, parlata romanesca, trama inesistente punteggiata di luoghi comuni e falsi ideali dell'era della tv commerciale: inesorabile il senso del vomito.
Roma. All'inaugurazione di un ristorante c'è una sfilata di vip, ma anche una buona quota di infiltrati. Attori, principi, politici, e pure un sultano arabo (che è in realtà un modesto commerciante) ed una stilista italo-tedesca (in verità umile infermiera): i due si piacciono, ma scopriranno i reciproci inganni solo dopo essersi frequentati a lungo.
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