Regia di Kinji Fukasaku vedi scheda film
il film si apre con immagini dell'imperatore che come ogni anno porta i fiori sulle tombe dei caduti in guerra. una moglie cerca giustizia e anche la pensione di guerra(anche se ora non ha praticamente più importanza)per il marito morto in guerra, ma giustiziato da un pltotone militare. non si da pace e andata per l'ennesima volta al ministero del welfare a parlare con l'ennesimo incaricato, si riesce a trovare una speranza. quella di contattare quattro commilitoni del marito che sopravvissuti potrebbero ricordare qualche cosa e rivalutare la figura del marito. così la donna parte per sconfiggere la sua guerra personale ingaggiata contro il mondo e più specificatamente contro il governo giapponese. di quattro persone, si hanno quattro versioni e una più atroce delle altre. la donna cade in una spirale di orrori, violenze inaudite e inimmaginabili. l'uomo viene accusato di ogni turpitudine possibile e comunque alla fine quello che a lei importa è che il marito è morto senza onore e degna sepoltura. per lui, l'imperatore non avrà fiori. un atto di accusa feroce contro la banalità del male. la guerra vista con l'occhio di chi la combatte è sempre una grande fiera che divora i suoi figli. riducendoli in condizioni pietose e falciandoli senza pietà. permettendo alle persone di trattare i propri simili alla stregua di mozziconi da lanciare. imamura aveva scioccato nel suo episodio di 9/11 dimostrando che un uomo dopo quell'esperienza rifiutava la sua condizione umana e diventava un animale. fukasaku, utilizzando anche mezzi a volte alla chang chen, sbatte in faccia agli spettatori lo shock delle guerre non permettendo di non guardare. grande!
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