Regia di Michael Apted vedi scheda film
https://www.youtube.com/watch?v=iwNkyT0ynaQ
Storia profondamente British eppure dal valore universale.
Nell’Inghilterra di fine XVIII secolo una meteora illuminata del panorama politico inglese si fa portavoce di una causa nobilissima, eppure molto scomoda (visti gli interessi in gioco ed anche la situazione geopolitica internazionale). E l’esito (dunque) non è affatto scontato.
Amazing Grace si presta ad una duplice lettura: spaccato della società britannica del periodo, in tutte le sue forme (miseria e nobiltà; urbana e campagnola) e agiografia (inutile girarci attorno) del protagonista della vicenda, un uomo ante litteram su tutti i fronti (animalista ed amante delle cose della natura, promotore di cause antesignane del Wellfare State - che sempre in GB vide poi la luce – fervente cristiano, ma soprattutto, per l’appunto, difensore dei diritti degli ultimi, a partire da quelli di colore soggiogati dalle catene).
La narrazione scorre in maniera abbastanza semplice, fra flashbacks e visioni notturne, sino a quando, accantonato l’ardore della gioventù ed il sensazionalismo dei duelli parlamentari, si lascia al tempo (oltrechè ad un po’ di ingegno) il compito di aprire le menti e cambiare i cuori.
Il risultato è, quindi, moderatamente piatto. Diverse le strette al cuore, ma nessuna trovata ad effetto, né tanto meno il trionfalismo delle grandi occasioni. Seppure ottima la ricostruzione d’epoca, per scenografie e costumi, il valore dell’opera sta nel valore della causa che promuove e diffonde. Barlumi di impegno civile in un’epoca di guerre fra popoli e rivoluzioni sanguinarie.
Anche se forse la cosa più bella che ci regala il film è la colonna sonora (tutta ricamata sull’intramontabile inno religioso di J.Newton, che dà il titolo al film); così caratteristica ed incisiva da lasciare un ricordo indelebile; il più bello fra tutti quelli suscitati dalla visione del film.
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