Regia di Michael Apted vedi scheda film
Storia vera di William Wilberforce, parlamentare inglese che fra ’700 e ’800 si batté lungo un arco di vent’anni per l’abolizione della schiavitù. Non male, per un soggetto potenzialmente così ricattatorio. A parte la consueta professionalità britannica, si apprezza la costruzione temporale: prima l’alternanza fra un passato immerso nel cuore della lotta e un presente in cui la battaglia sembra ormai perduta, poi l’improvvisa svolta che porta inopinatamente alla vittoria. Anche la sottotrama sentimentale risulta sopportabile, perché il matrimonio del protagonista con una giovane seguace delle sue idee non è qualcosa di totalmente staccato dal suo impegno politico. Il titolo è quello del celebre inno religioso composto da John Newton, ex comandante di navi negriere poi pentitosi: nel film appare in vecchiaia (interpretato dal grande Albert Finney) e svolge la funzione di coscienza morale di Wilberforce.
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