Regia di Ed Harris vedi scheda film
Sempre più rado nell'essere proposto su grande schermo,il western si ostina a non voler morire,malgrado in tanti ne abbiano decretato la fine,l'impossibilità di farne di originali,il ripetersi all'infinito. Ed Harris,alla seconda regia, ha realizzato questo "Appaloosa",tenendo per sè il ruolo di uno dei due coprotagonisti,pistoleri che giungono in una città nella quale vige un regime di soprusi dovuti alle continue angherie inflitte da una masnada di bravacci al soldo di un ranchero alla popolazione locale. I due amici divengono gli uomini di legge che dovranno ripristinare ordine e normalità nella comunità.Nella sostanza,una storia classicissima,che vede due stranieri arrivare in una società oppressa,imporre giustizia a suon di piombo,confrontandosi sul grande tema dell'amicizia virile:la cosa più interessante è lo studio dei caratteri,con un eroe onesto ma sentimentalmente stolido (Harris),un compare pratico,vero uomo d'azione,che sa quando è il momento di ripartire,ed alla fine è il vero protagonista della storia (Mortensen),una donna inaffidabile,più fragile che infida,che si lega in una relazione complessa allo sceriffo (Zellweger)ed un villain dal forte senso pratico,più cinico che malvagio(Irons). Harris regista usa inquadrature di un certo respiro,alternandole ai primi piani che si ricollegano al cinema leoniano,in una fotografia di forte nitore e dai colori netti,imbastisce una struttura di rapporti tra i personaggi di ottimo livello,e intelligentemente sfuma le scene madri tipiche del genere in un duello definitivo tra i due eroi senza copertura e la squadra dei cattivi al riparo,oppure lo scontro conclusivo tra il "bad guy" Irons e uno dei due "buoni",quasi fuori tempo massimo,un regolamento di conti inevitabile anche se a quel punto quasi non necessario. Un buon western,ottimamente impostato,che richiama le vicende di Tombstone e dell'Ok Corral senza citarle dichiaratamente.
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