Regia di Ed Harris vedi scheda film
Appaloosa, New Mexico, 1882. Virgil Cole (Harris) e il suo dioscuro Everett Hitch (Mortensen) vengono assoldati dagli autoctoni per difendersi dai soprusi continui di Randall Bragg (Irons) e dei suoi scagnozzi. Le cose andrebbero secondo i piani se tra i due non si intromettesse una vedova (Zellweger) perennemente preoccupata di ingraziarsi il più potente.
Giunto al suo secondo lungometraggio dopo la biopic dedicata a Jackson Pollock, Ed Harris dirige un buddy movie in chiave western sul quale aleggia il cinema di Hawks, Ford e, ancor più, di Eastwood (Il cavaliere pallido su tutti). I modelli dei grandi autori del cinema western del passato vengono arricchiti da una sottile ironia che trova sbocco soprattutto nella complementarietà tra le afasie di Virgil e i puntuali contrappunti di Hitch, in una sorta di Jules e Jim della frontiera nel quale la lealtà e il valore supremo di un'amicizia virile sono capaci di sovrastare le meschine tessiture di una donna. Tutto funzionerebbe a perfezione se Renee Zellweger non sciorinasse smorfie per quasi due ore, convinta di trovarsi ancora sul set di Bridget Jones.
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