Regia di Giulio Manfredonia vedi scheda film
Può sembrare anche di no, ma "Si può fare" è ispirato a fatti veri, circa a metà degli anni Ottanta, dopo che la legge Basaglia decretò che i manicomi erano da chiudere, alcune delle persone ricoverate in tali istituti formarono cooperative di lavoro. Per la sua terza regia Giulio Manfredonia ha realizzato questa commedia a sfondo drammatico su un tema non facile da trattare, e probabilmente spesso evitato dall'interesse pubblico proprio per la sua complessa natura come le malattie mentali e i disagi vissuti dalle persone che ne soffrono. Il film, benissimo interpretato, oltre che dalle facce note Bisio, Caprioli e Battiston, anche e soprattutto dai caratteristi che formano il gruppo di lavoro coordinato dall'ex sindacalista protagonista, è piacevole a vedersi, felicemente condotto con mano leggera, ma se si vuole ha la sua buona dose di superficialità nel presentare persone che riaffrontano la realtà fuori dal manicomio e un pò troppe citazioni da altri film ( oltre, com'è ovvio, "Qualcuno volò sul nido del cuculo" il finale, benchè lasci una buona impressione sembra preso da "Fuga per la vittoria" quando arrivano i prigionieri dall'Est al campo): certo, è un lavoro pregevole, che potrebbe anche farsi strada all'estero e vincere qualche premio importante, e perlomeno siamo di fronte ad una pellicola intelligente,garbata e che alza un argomento di quelli impegnativi. Ma occhio a sovraccaricarne le aspettative del pubblico parlandone, perchè un capolavoro non è.
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