Regia di Vicente Amorim vedi scheda film
VOTO : 5,5.
“Good” non è propriamente quello che definirei un brutto film, però ha purtroppo la colpa di aver in buona parte sprecato un’idea degna di un cinema alto, rifuggendo, spesso e volentieri, in dettagli secondari di scarso interesse, senza riuscire (volere?) a sviscerare l’essenza della storia.
Siamo in Germania sul finire degli anni trenta, John Halder (Viggo Mortensen) è un professore universitario lontano dal credo del partita nazista (il suo miglior amico (Jason Isaacs) è un ebreo, ma è proprio la sua indole ad essere lontana dalle linee guida di Hitler), ma è chiamato dalla cancelleria a redigere un trattato sull’eutanasia in seguito ad un suo romanzo sull’argomento.
Intanto la sua vita privata va male, la madre è malata, la moglie è solo un suppellettile e quando conosce una giovane e attraente ragazza divorzierà per risposarsi con lei.
Intanto il partito gli offre l’occasione di far carriera e per questo rinnegherà le sue convinzioni, ma quando (ormai troppo tardi) si troverà ad essere uno dei responsabili delle prime rappresaglie nei confronti degli ebrei capirà di aver sbagliato tutto.
Il film è importante, perché affronta un argomento estremamente interessante e meritevole di riflessioni, portando in rilievo le colpe delle persone normali che non hanno fatto niente per contrastare l’avvento del male nella società tedesca, spesso perché richiamate a far parte dell’elite che contava.
Purtroppo ha il grave demerito di perdersi nel tessuto collaterale della trama con troppo tempo “perso” nella rappresentazione degli affetti.
Dico perso perché le vicende sono scarsamente interessanti ed è un peccato che solo tardivamente ci si concentri sugli aspetti salienti della vicenda (e questo denota una sorta di superficialità difficile da recepire).
Per il resto non è comunque un grande film; l’aspetto tecnico è al più dignitoso, gli attori s’impegnano ma rimangono ingolfati nella scrittura.
Dunque è un’occasione sostanzialmente sprecata per fare un grande film e quello che si vede è un tantino deludente per quanto alcuni frangenti (sporadici tranne nel finale) siano ben fatti.
Sostanzialmente un’occasione persa.
VOTO : 5,5.
Non riesce a rendere vivi gli aspetti più importanti della storia perdendosi spesso in risvolti romanzati senza gran costrutto.
Per il resto lavoro ordinariamente decente.
VOTO : 6.
Ci mette il massimo impegno in un ruolo combattuto e lontano dal suo estro di affascinante uomo determinato e forte.
Lodevole l'impegno, ma il resto non è poi granchè.
VOTO : 6.
Sufficiente, fa il suo con professionalità.
VOTO : 6.
Dignitoso, ma relegato in seconda linea.
VOTO : 6.
Diciamo che la sua figura si presta al ruolo piuttosto classico (non fosse altro che per il fatto che siamo negli anni trenta ...).
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