Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Betty, capricciosa figlia di un miliardario americano importatore di champagne (stappato e bevuto in ogni occasione nel film) sfascia il suo aereo per raggiungere il “Ragazzo” che sta andando in Francia; sulla nave c’è anche un “Uomo”, il più grande amico del padre (ma Betty non lo sa), che la frequenta (lei se ne crede corteggiata) e intanto avverte il padre, che li raggiunge a Parigi dove, per frenare le spese folli di Betty, le dice di essere sul lastrico (anticipando la crisi dell’anno seguente...). Lei si mette a cucinare, molto male, e cerca lavoro, ma lo trova per un equivoco in un tabarin di lusso dove deve vendere rose; qui trova l’Uomo, che la invita al tavolo, poi il Ragazzo, con cui non si era più vista dopo il presunto fallimento del padre; l’Uomo se ne va lasciandole un biglietto in cui le dice di chiamarlo per qualunque necessità; il Ragazzo si scandalizza per il locale che lei frequenta, ma nel film non si sottolinea il fatto che lo sta frequentando anche lui: allora non c’era molta parità fra i sessi, neppure nei film di Hitchcock... Intanto arriva anche il padre (avvertito dall’amico? O chiamato dal Ragazzo?) che a sua volta la rimprovera. Lei si indigna con entrambi e corre a chiedere aiuto all’Uomo, che sta per tornare in America. Lei gli chiede di portarla con se; mentre loro vanno in treno al porto, padre e Ragazzo ci vanno in auto, in sequenze alternate (tipiche di Hitchcock). In nave Betty si trova, con grande imbarazzo, nella stessa cabina dell’Uomo; questi esce e lei pensa di approfittarne per scappare, ma lui uscendo ha chiuso la porta a chiave; allora si arma di un oggetto contundente e quando la porta si apre lo tira in testa... al malcapitato, che è il Ragazzo. Intanto arriva l’Uomo con il padre, che lui aveva prima avvertito; tutto si chiarisce... ma da Hitchcock mi aspettavo che lei finisse fra le braccia del giovane generoso amico del padre, invece finisce ancora fra quelle dell’insipido Ragazzo.
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