Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Roddy, rampollo di una ricca famiglia, è iscritto in un college prestigioso, dove è apprezzato come giocatore di rugby. Ha un amico, Tim, di famiglia modesta che fa sacrifici per mantenerlo al college dove lui ha ottenuto l’ammissione. Il regista avverte subito il pubblico che uno dei due amici manterrà il proprio impegno, con grave danno personale... lasciando intendere che l’altro non manterrà il proprio...
Julia, una graziosa commessa, fa di tutto per sedurre il ricco Roddy, che mantiene prudentemente le distanze, mentre l’amico Tim si lascia coinvolgere un poco (quanto?) dalla disinvolta ragazza, che poi va a lamentarsene dal direttore del college, il quale convoca i due ragazzi e la invita a indicare colui che le ha mancato di rispetto. Julia trova più conveniente accusare il ricco Roddy per averne un cospicuo risarcimento, Tim esita ma non osa autodenunciarsi e Roddy tace per amicizia e promette a Tim che non parlerà mai. Viene espulso... e chiede al direttore se non potrà più partecipare neppure alle gare di rugby...
Al padre giura di non aver fatto nulla di male, e quando il padre gli dà del bugiardo non trova nulla di meglio che offendersi e andarsene di casa. Inizia il declino... espresso bene nell’immagine di Roddy che scende le scale della metropolitana, sempre più giù...
Fa il cameriere, ma poi eredita dalla ricca madrina, si risolleva, si sposa con una attrice che lo riduce nuovamente sul lastrico e con debiti; fa l’entreneur, facendo ballare a pagamento vecchie signore... lo ritroviamo distrutto; torna a casa del padre, ma non come il figliol prodigo, cui la situazione fa pensare: è il padre che si scusa con lui, avendo saputo che lui era innocente: evidentemente alla fine Tim aveva parlato... cioè lui non aveva mantenuto il silenzio: l’avvertimento iniziale del regista era stato letteralmente corretto, ma ingannevole, per consentire un lieto fine ormai imprevedibile. Il film conclude con la stessa scena iniziale, di Roddy scatenato in una partita di rugby...
Un filmetto minore, in cui Hitch si è divertito a fare scorribande in vari mondi e lavori, in particolare fra le vecchie signore sole che pagano il ballerino o sposate con un marito che paga per loro e con la madame che gestisce il locale... L’inganno della premessa del regista e poi il capovolgimento della vicenda del figliol prodigo, il gioco sulla passione per il rugby, una serie di battutine disseminate ovunque, allentano la tensione dei fatti narrati e denunciato il tono leggero del film, che resta fra i minori di Hitch... ma pur sempre suo, gradevole.
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