Regia di Stephan Elliott vedi scheda film
Al minuto trentaseiesimo e quarantanove secondi sono stato costretto a spegnere, disgustato dall'accumularsi di elementi insopportabili. Non conosco purtroppo la pièce teatrale di Noel Coward del 1924 da cui è tratto il film, né la versione muta di Hitchcock del 1928, ma dubito fortemente che abbiano molto in comune con questa operazione. Ricordavo Jessica Biel essere donna leggiadra e affascinante, qui quando ride ricorda la Checca, l'asino di Fortunello, e di fascino non ne vedo. Ritmo elevato, battute che si accavallano e si perdono, alcune indovinate ma parecchie che lasciano perplessi, Cristin Scott Thomas ridotta ad una caricatura, Ben Barnes fa benissimo la mezza pippa (ma era proprio quello lo scopo?), l'unico che si salva è Colin Firth, che interpreta il nobile inglese pieno di sarcasmo. Il doppiatore italiano di Ben Barnes che canta a cappella brani main stream dell'epoca è un pugno nello stomaco (a dir la verità più sotto dello stomaco), ha una pronuncia da pizzaiolo appena arrivato a Londra, le canzoni di sottofondo sono brani anni trenta suonati con strumenti moderni, sembrano basi midi per il karaoke, fanno ribrezzo. L'unica voce positiva è la scenografia, il palazzo e il parco che lo circonda sono luoghi magnifici. In sintesi, una commedia non deve per forza essere idiota.
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