Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Grandissimo film di Stanley Kubrick. Ispirato al capolavoro di Vladimir Nabokov
Humbert alias James Mason è un quarantenne, professore di letteratura francese, giunto a Ramsdale, nel New Hampshire, con l'intenzione di trascorrerci una vacanza estiva, cerca una stanza da affittare e Charlotte Haze, una matura vedova, lo invita a rimanere ospite in casa sua. L'uomo è perplesso, ma quando vede sua figlia, Dolores, alias Sue Lyon, recentemente scomparsa, un’adolescente maliziosa, vezzosamente chiamata Lolita, scatta in lui una folle attrazione. Pur di starle vicino, accetta la proposta di Charlotte. Nel frattempo però la vedova, sessualmente repressa, a sua volta si invaghisce di Humbert e così gli fa sapere, per tramite la cameriera che, se contraccambia il sentimento, può sposarla e rimanere cosi in quella casa. Pur di non allontanarsi da Lolita, Humbert accetta di convolare a nozze con la madre. Con questi presupposti ovviamente il rapporto tra Charlotte e Humbert non può funzionare,il legame già debole,si deteriora sempre di più.Allorquando durante l'assenza di Lolita, partita per un campo estivo, Charlotte, scopre la passione del marito per Lolita, leggendo i suoi diari, in preda ad una forte rabbia e alla disperazione, colta da una crisi isterica, corre di slancio fuori e viene investita da un'auto che la uccide sul colpo. Humbert a questo punto teoricamente, potrebbe finalmente avere Lolita tutta per sé,senza ingerenze o interferenze, ma come si dice: ”l’uomo propone, ma è Dio che dispone”, le cose andranno molto diversamente. Lolita è un film del 1962 di Stanley Kubrick, tratto dal romanzo omonimo di Vladimir Nabokov. Il motivo per cui è diventato un opera “cult” è molto semplice, la situazione che narra, pur se con qualche esagerazione, è molto comune, un uomo o anche una donna ovviamente, può facilmente perdere la testa per qualcuno/a, molto più giovane e quando questo accade, salta qualsiasi equilibrio e ogni proposito di saggezza viene spazzato via, le convenzioni sociali ignorate, i freni inibitori mollati a briglie sciolte. Per analogia mi viene in mente il film “la voglia matta” dove un maturo ingegnere, finiva per diventare lo zimbello di un’allegra compagnia di giovani, allorquando perdeva la trebisonda per una ragazzina volubile, che prima lo provocava poi lo respingeva, in un tira e molla estenuante, tra lo scherno generale. Kubrick si concentra soprattutto sul personaggio di Humbert, sulla sua fragilità sentimentale, si lascia sedurre da Lolita e concepisce per lei una passione tanto folle, quanto vana. La ragazzina è viziata e capricciosa e gioca sadicamente con il suo sentimento. L'accento del film, perciò, cade sul dramma personale e interiore del maturo insegnante, in questa trasposizione, l'erotismo è suggerito e sottotraccia, non esplicito come nel romanzo, decisamente più audace del film. Probabilmente, in certe caratterizzazioni il regista è andato sopra le righe, ma è un peccato veniale che non sminuisce il rigore e l'impegno di un'opera che, certamente non è inferiore al testo cui si è ispirata. Gli interpreti sono la giovanissima Sue Lyon, un mix geniale di sensualità e di finto candore, di malizia e di incoscienza, l’ottimo James Mason, il colorito e istrionico come sempre Peter Sellers e Shelley Winters molto in parte.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta