Regia di Paolo Cavara vedi scheda film
Goldoni, se non si rivolta nella tomba, per lo meno sussulta. Qualcosa rimane del testo della commedia originale, ma l'adattamento del film di Cavara è un po' fantasioso ed approfitta di due protagonisti come Celentano e Villaggio per proporne i rispettivi personaggi. E' così che nella Locandiera ora compaiono forti echi fantozziani (il marchese di Forlimpopoli è servizievole con i potenti e meschino con i sottomessi, sempre sfortunato e in vena di figure magre) ed atteggiamenti da Molleggiato nel cavaliere di Ripafratta. Tre sostanziose scene di ballo non sono abbastanza per farne un musical, ma sono troppe per una commedia in costume. Si lascia guardare, per carità, ma non è un adattamento memorabile del Goldoni.
Mirandolina è una piacente locandiera che asseconda la corte dei suoi clienti (fra i quali il taccagno marchese di Forlimpopoli). Quando arriva il misogino cavaliere di Ripafratta, riesce a farlo innamorare di sè: ma lei è promessa sposa di un cameriere.
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Assolutamente in disaccordo. A volte i ragazzi sanno apprezzare meglio di noi anziani l'arte in ogni sua forma. Opera che andrebbe promossa nelle scuole.
Lo vidi anni fa, non ne ricordo nulla ma a quanto pare non ho apprezzato le modifiche del testo di partenza modellate sui protagonisti - pur trattandosi di due eccellenti interpreti. In effetti non ho criticato l'opera in sé e Cavara sapeva il fatto suo, quindi al di là dei rilievi fatti sull'adattamento un po' troppo libero, non escludo in alcun modo che possano esserci le motivazioni per una visione.
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