Regia di Francesco Suriano vedi scheda film
Nel 1978 Stanley Donen dirige Movie Movie, film omaggiante i doppi programmi degli anni 30. Un Grindhouse della cinefilia classica. In Italia il film viene distribuito con il titolo di Il boxeur e la ballerina, a sua volta omaggio a Il principe e la ballerina di Larry Olivier. Tutto questo per dire che a Francesco Suriano non difetta certo il gusto o il posizionamento cinéphile. Purtroppo il suo Il pugile e la ballerina sembra più una scheggia di un mondo tramontato che un’opera in grado di fare i conti con il proprio tempo. E, a dire il vero, questa è esattamente la ragione per cui si fatica a essere severi con un lavoro così clamorosamente fuori registro. Crisi sentimentali e politiche, rese dei conti esistenziali, ambizioni sbagliate: gli stereotipi di una certa idea di cinema italiano che paradossalmente nel film di Suriano si ritrova nella sua forma più pura. Purtroppo il regista non riesce mai a dominare il suo incedere tra intimità e isteria, indugiando in concessioni alla propria materia e derive. Così, Il pugile e la ballerina finisce per assomigliare a un articolo 28 fuori tempo massimo, di quelli che parcheggiati al Festival di Venezia non andava a vedere nessuno. Peccato.
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