Regia di Claudio Del Punta vedi scheda film
Un film importante per le argomentazioni che ci porta a far conoscere, e che conosciamo solo attraverso notizie frammentarie, magari venute in possesso solo a causa di eventi naturali che le hanno messe in risalto. Qui si parla dell’isola divisa fra Haiti e Santo Domingo, una situazione da inferno quotidiano dove non esiste nessun accenno di umanità sovrastrutturata ed ogni individuo è abbandonato alla mercé della violenza più gretta e bieca. I valori umani, della nascita, della morte, della malattia, dei rapporti sociali più naturali, sono tutti negati, in nome della prepotenza di un potere più che schiavista, che tenta giorno per giorno di cancellare ogni traccia di umanità possibile. Tutto questo il film lo dice, più che altro lo fa vedere con immagini che, appunto, si rifanno ad una cinematografia neorealista, il film quindi prende quota visiva di alto spessore, ma quello che incide negativamente sono che i temi vengono presentati in forma didascalica e con dialoghi troppo raccontanti e visualizzanti, quando le immagini, le espressioni, i volti, gli sguardi, parlano in maniera più che chiara e comprensibile. Il film in sé stesso è importante, con un finale che colpisce duro e nella maniera giusta, non convincono, o almeno sminuiscono, i contenuti nella loro rappresentazione.
una stroia senza scampo
esordio, che casca nel didascalico, magari ingenuamente, tenendo conto anche delle difficoltà reali di girare un film come questo a Santo Domingo
attori non di professione, ma davvero disponibili
attori non di professione, ma davvero disponibili
attori non di professione, ma davvero disponibili
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