Trama
Jean-Baptiste e Magdalaine sono una coppia di haitiani che vive nella Repubblica Dominicana. Lavorano in una piantagione di canna da zucchero, dove sperano di poter migliorare un po' le loro condizioni di vita. Ma Magdalaine non ce la fa più e la morte del loro figlioletto per denutrizione, seguita dal tentativo di stupro subito da Magdelaine, li fa decidere di tornare ad Haiti. Iniziano così un viaggio che è quasi una fuga e che li metterà ulteriormente a confronto con tutte le violente contraddizioni dei Caraibi.
Note
Vincitore del Premio Giuria dei Giovani al 60° Festival di Locarno, il piccolo film indipendente di Claudio Del Punta, scuola neorealista, attori non professionisti, è un esempio di cinema utile, da vedere e sostenere. Che mette sotto la lente una serie di problematiche esotiche evitando tentazioni exploitation, anzi, scegliendo uno stile fin troppo sobrio che però non rinuncia alle didascalie e a qualche scorciatoia, probabilmente nel tentativo di rendere più narrativo un racconto che poteva essere anche solo durissima cronaca.
Recensioni
Un film importante per le argomentazioni che ci porta a far conoscere, e che conosciamo solo attraverso notizie frammentarie, magari venute in possesso solo a causa di eventi naturali che le hanno messe in risalto. Qui si parla dell’isola divisa fra Haiti e Santo Domingo, una situazione da inferno quotidiano dove non esiste nessun accenno di umanità… leggi tutto
1 recensioni sufficienti
Recensioni
Gli schiavi esistono ancora, a Santo Domingo, nei “batey”, i villaggi costruiti nelle piantagioni di canna da zucchero, dove gli immigrati provenienti da Haiti faticano sotto lo stesso sole che attira i turisti. Sfruttati in condizioni ottocentesche, in mano a proprietari terrieri senza scrupoli: senza diritti, senza servizio sanitario (un po’ come da noi i lavoratori precari…), i… leggi tutto
1 recensioni negative
Un film importante per le argomentazioni che ci porta a far conoscere, e che conosciamo solo attraverso notizie frammentarie, magari venute in possesso solo a causa di eventi naturali che le hanno messe in risalto. Qui si parla dell’isola divisa fra Haiti e Santo Domingo, una situazione da inferno quotidiano dove non esiste nessun accenno di umanità…
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Gli schiavi esistono ancora, a Santo Domingo, nei “batey”, i villaggi costruiti nelle piantagioni di canna da zucchero, dove gli immigrati provenienti da Haiti faticano sotto lo stesso sole che attira i turisti. Sfruttati in condizioni ottocentesche, in mano a proprietari terrieri senza scrupoli: senza diritti, senza servizio sanitario (un po’ come da noi i lavoratori precari…), i…
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